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“Nonna ho bisogno di soldi…subito!”. la Polizia arresta due campani in flagranza di reato.

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Truffe agli anziani: un altro importante arresto da parte della Polizia di Stato. Due uomini di origini partenopee sono stati arrestati in flagranza di reato nel quartiere Portuense, a Roma. Recuperati 5 mila euro in contanti, un sacchetto pieno di oro ed orologi appena tolti ad una 80enne e la fede nuziale.  

“Nonna ho bisogno di soldi…subito!”. La classica richiesta telefonica di aiuto arrivata a casa di un’anziana  nel quartiere Portuense. L’azione aveva consentito a 2 uomini di accaparrarsi 5 mila euro in contanti più un sacchetto di gioielli, ma ad attenderli sotto casa c’era la Polizia di Stato.

Nella tarda mattinata di ieri, una pattuglia della squadra di Polizia Giudiziaria del VII Distretto San Giovanni, durante un servizio “in borghese” dedicato proprio al contrasto delle c.d. truffe agli anziani, ha notato un 52enne di origini napoletane, già conosciuto, seduto al volante di un’utilitaria parcheggiata in una stradina del Portuense. I poliziotti, conoscendo gli schemi classici di determinati reati, si sono appostati in maniera da non essere scoperti. L’intuizione si è rivelata esatta: dopo pochi istanti, uscendo da uno dei palazzi della stessa via, è arrivata un’altra persona, anch’essa nota agli investigatori, un 38enne residente nell’hinterland napoletano, che è salito sull’utilitaria. I 2 stavano per partire ma sono stati bloccati repentinamente dai poliziotti del VII Distretto.

Il 38enne ha consegnato un sacchetto all’interno del quale c’erano 5mila euro in contanti, 3 orologi – tra cui uno di valore – e numerosi oggetti in oro, tra cui una fede nuziale.

Gli investigatori, dopo una breve ricerca, hanno individuato la vittima: una donna di 80 anni che, al momento del fatto, era sola in casa.

In sede di denuncia l’anziana ha raccontato di essere stata chiamata da un “nipote” in difficoltà economiche. Difficoltà che, se non superate nell’immediato, avrebbero portato all’arresto di tutta la famiglia. Il primo step è stato quello di  mandare all’Ufficio postale il marito della vittima così da lasciarla da sola. In brevissimo tempo la donna si è trovata alla porta colui che doveva essere l’incaricato del ritiro dei soldi che, sempre pressando la vittima affinché non avesse il tempo di ragionare, l’ha convinta a dargli non solo i soldi ma anche tutto l’oro che aveva in casa, compresa la fede nuziale del marito. L’uomo, poi identificato come il 38enne fermato dai poliziotti, è fuggito rassicurando la signora.

Al termine degli accertamenti di rito il 38enne ed il 58enne sono stati arrestati perché gravemente indiziati del reato di truffa in concorso. La Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma la convalida dell’operato della PG; lo stesso Giudice ha disposto per entrambi gli indagati la misura cautelare dell’obbligo di presentazione in un ufficio di polizia.  

Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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