“Di Terra e di respiro”, è la nuova fatica di Gianni Bernardo, artista poliedrico originario di Pantelleria, residente ad Aprilia da anni e noto per le sue numerose prove sui palcoscenici della provincia. Il suo ultimo cd ha il sapore della Sicilia e il profumo del mare. Porta con sé una malinconia che ti coccola e che ti parla con la bellezza della tradizione e delle radici. Musica popolare e non solo, perché in alcuni brani (tra le 12 tracce prodotte) c’è la contaminazione araba, quella pantesca, ma anche un tocco di classe simile a quelli di cui era capace solo Lucio Dalla. In tutta l’opera c’è sicuramente la grande esperienza artistica e di uomo di Gianni Bernando che ama volgere lo sguardo oltre al limite che ci pone l’orizzonte. Un disco che scalda, che accarezza e che vale la pena ascoltare.
“Nel 1980 producevo la mia prima raccolta di “Canzoni”, – racconta Gianni Bernardo a Studio 93 – il primo tentativo di scrivere e dare un volto musicale alle situazioni, ai ricordi, ai mille aspetti che mi legavano all’isola di Pantelleria, da dove ero “fuggito” pochi anni prima per approdare in terra apriliana. Erano canzoni “artigianali” ma esprimevano il piccolo mondo che avevo lasciato alle spalle. Poi, con diverse formazioni musicali, nel 1983, nel 1989 e nel 1993 realizzavo altre tre raccolte, sempre legate alla mia terra, ma con una tessitura musicale più attuale”.
“Nel 2005 – prosegue l’artista – con l’Erbatinta Cantieri Culturali producevo un nuovo album, “C’è un’isola in mezzo al mare”, una antologia di canzoni da più parti (critici, musicisti) indicata come una “novità pregevole” nell’ambito della world music, un disco arrangiato da Lutte Berg, con collaborazioni di musicisti importanti, che ha meritato consensi significativi da parte degli addetti ai lavori. Il progetto discografico di questo nuovo album (“Di terra e di respiro”) è nato diversi anni fa ma per una serie di accidenti è partito solo l’anno scorso. Una produzione, come dire privata, senza alcuna etichetta discografica. Una operazione che ha avuto come obiettivo quello di realizzare un’opera musicale di qualità che avesse significato e valore culturale legati al territorio, ma che al contempo esprimesse una valenza artistica di ampio respiro. Per questo mi sono affidato a un ensemble di prim’ordine, Letizia Stuppa per le musiche, Gaspare Federico per gli arrangiamenti. Si potrebbe definire un album pop-etnico-mediterraneo. Le frasi musicali, le percussioni ritmiche, le soluzioni armoniche, l’uso del dialetto pantesco, così intriso di suoni arabi, portano direttamente alla tradizione mediterranea”.
In vendita presso Mondadori Bookstore ad Aprilia e Nettuno