Ieri il Sole 24 Ore ha pubblicato un interessante ricerca sullo spopolamento dei grandi centri e lo spostamento verso ai centri limitrofi. La nostra città si colloca tra quelle che hanno registrato il maggior numero di spostamenti con una crescita demografica maggiore rispetto ad altre città con popolazione superiore ai 65 mila abitanti. Il commento di MovAp, tramite Lorenzo Lauretani che critica il sindaco mostratosi ottimista, ma i dati vanno letti nel complesso.
“Sarà stata la denominazione data all’indicatore utilizzato per costruire la classifica, c.d. “tasso di attrattività”, – dice Lauretani – a spingere il Sindaco ad utilizzare toni trionfalistici su dati che al contrario devono indurci a pensare seriamente sulla nostra città.
Come chiarito bene dal Sole 24 ore questo fenomeno è eterogeneo e legato a fattori diversi quali la minore tassazione locale, maggiore offerta di servizi pubblici come asili nido oppure “trend di lungo periodo” come snodi infrastrutturali e viari. Senza essere grandi esperti per il caso Aprilia mancando i primi due fattori, la c.d. attrattività è legata alla vicinanza alla Capitale e ad una politica urbanistica degli ultimi trent’anni priva di una qualsiasi programmazione dove l’offerta di appartamenti spinta al massimo trovava sempre la sua domanda grazie a tutti quei “romani” che a solo 30 minuti dalla capitale riuscivano a trovare casa a prezzi per loro convenienti.
Allora “lungimiranti” sono stati quei lontani amministratori che diedero vita ad una politica urbanistica, sempre confermata dall’amministrazione Terra, attraversi la quale si avviarono tutte le varie lottizzazioni che la nostra città ha conosciuto in questi anni con un offerta di immobili talemente alta da farsi che oggi molti appartamenti sono invenduti con un crollo dei valori al mq rispetto a città limitrofe.
Secondo noi di “lungimirante” in quella stagione c’è poco e ci lascia una città con un centro cittadino che possiamo definire quasi un “dormitorio” e non una periferia, ma più periferie abbandonate a se stesse e sempre di più sconnesse con il resto della città. Oggi, da quei dati del Sole 24 Ore c’è veramente poco da sorridere per la politica e anche per “l’amato” mondo dei costruttori”.