Oltre sette chili di droga (tra cocaina ed hashish), armi e denaro sotto sequestro: la Questura di Latina evidenzia la forza criminale del gruppo di trafficanti finito in manette ieri. “L’ingente quantitativo di droga (che al dettaglio avrebbe fruttato oltre 200mila euro), la disponibilità di armi, di un’auto di grossa cilindrata e della somma di ben 60mila euro in contanti – secondo gli inquirenti – denotano l’esistenza di un gruppo criminale molto ben organizzato e strutturato e, all’occorrenza, anche pronto ad aprire il fuoco”. In manette, ieri, lo ricordiamo, sono finiti il 31enne di Sezze Stefano Cerilli ed Ennio Reffe, un coetaneo di Ceccano, in provincia di Frosinone, ed un terzo uomo: il 46enne di Priverno Angelo Di Veroli. “Persone che svolgono apparentemente lavori normali e che li rendono ancor più mimetizzabili nel tessuto sociale locale. – spiega la Questura – Significativo anche l’inserimento nel traffico di droga e nella custodia delle armi e del denaro, di soggetti incensurati, residenti in provincia, pressoché invisibili alle Forze di Polizia”.
“Il sequestro effettuato ieri dagli uomini della Polizia di Stato, complessivamente di tre chili e mezzo di cocaina e quattro chili di hashish, che alla vendita al dettaglio avrebbero fruttato oltre duecentomila Euro, – si legge nella nota della Questura di Latina – il possesso di un’autovettura di grossa cilindrata, modificata con un “sistema” consistente in una botola occultata e sigillata resa invisibile all’interno del cofano ed azionabile con un sistema di pistoni idraulici, la disponibilità di due pistole, di cui una con matricola abrasa, sei fucili, alcuni dei quali con dispositivi di puntamento di precisione ed uno dei quali a canne mozze e innumerevoli cartucce e proiettili, il sequestro di 60.000,00 Euro in contanti – denotano l’esistenza di un gruppo criminale molto ben organizzato e strutturato ed all’occorrenza anche pronto ad aprire il fuoco.
Ancor più significativo l’inserimento nel traffico di droga e nella custodia delle armi e del denaro, di soggetti incensurati, abitanti in questa provincia, e quindi pressoché invisibili alle Forze di polizia, liberi di muoversi sul territorio pontino, tra Latina e Frosinone e nei Comuni limitrofi senza destare sospetti.
Gli arrestati inoltre svolgono apparentemente lavori normali che li rendono ancor più mimetizzabili nel tessuto sociale locale. Sono quindi in corso indagini per ricostruire la rete dei contatti, degli acquirenti al dettaglio, degli spacciatori, delle modalità di spaccio e delle protezioni di tale sistema criminale.
Gli inquirenti della Squadra Mobile della Questura di Latina coordinati dalla Procura della Repubblica di Latina, continueranno il lavoro di indagine per ricostruire tali inquietanti scenari”.