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Operazione “Domus Maga Circe” contro l’immigrazione clandestina: la Finanza di Sabaudia esegue 2 misure cautelari.

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Contrasto dell’immigrazione irregolare: scatta l’operazione “Domus Maga Circe” condotta dalla Guardia di Finanza di Sabaudia, che dà esecuzione a due misure cautelari personali emesse dal Tribunale di Latina, a carico di due gestori di un’agenzia di servizi di San Felice Circeo, costituita solo apparentemente nella forma giuridica di Onlus. Si tratta di un 36enne e di un 46enne, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di falso ed organizzazione aggravata dell’immigrazione clandestina. Attraverso dei falsi documenti, timbri contraffati e falsi contratti di locazione i due avrebbero favorito l’ingresso illegale in Italia di cittadini stranieri, per lo più di nazionalità indiana. Le indagine e le perquisizioni delle Fiamme Gialle hanno permesso di acquisire ben 171 istanze di ricongiungimento familiare, cui sono seguiti 220 nullaosta. In concreto, vista l’emergenza Covid in atto, tramite questo raggiro, avevano fatto ingresso in Italia solo 70 persone.

“L’operazione di polizia denominata “Domus Maga Circe” – spiegano dal Comando Provincia di Latina della Guardia di Finanza – trae origine da un’attività di polizia economico-finanziaria condotta dai Finanzieri della Tenenza di Sabaudia, nei confronti di un’agenzia di servizi (costituita solo apparentemente nella forma giuridica di ONLUS), che ha permesso di portare alla luce un non comune quadro di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, posto in essere attraverso una collaudata attività criminale dedita alla produzione ed all’utilizzo di documentazione amministrativa falsa funzionale a favorire l’ingresso illegale nel territorio dello Stato di cittadini stranieri. Il tutto studiato e realizzato attraverso un impianto organizzativo perfettamente rodato e altamente remunerativo.

In particolare, l’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle pontine, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Latina, con delega alle indagini del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza, e del Sostituto Procuratore, Dott. Giuseppe Miliano, ha consentito di acquisire prove evidenti sulla responsabilità dei due gestori della ONLUS (C.R. di anni 36 e D.M.A. di anni 46), ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di cui agli articoli 479, 483 del codice penale, nonché 5, comma 8 bis e 12 comma 3 del Decreto Legislativo 286/1998 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero).

Nel dettaglio, – si legge ancora nella nota stampa della Finanza – a seguito di una mirata attività di analisi effettuata su alcuni contratti di locazione immobiliare, stipulati in favore di soggetti di origine prevalentemente indiana (tutti braccianti agricoli), sono stati rilevate alcune situazioni “anomale” che hanno destato, sin da subito, l’attenzione dei Finanzieri.

Si trattava infatti, a titolo esemplificativo, di plurimi contratti che prevedevano una presenza eccessiva di persone formalmente residenti in immobili di piccole dimensioni ovvero di contratti di locazione stipulati all’insaputa dei reali proprietari e quindi totalmente falsi.

Lo sviluppo investigativo ha permesso di individuare il soggetto per il tramite del quale, tali atti, sono stati stipulati e presentati agli Uffici competenti: una ONLUS del Comune di San Felice Circeo, costituita con lo scopo dichiarato di promuovere attività di integrazione sul territorio pontino e agevolare i cittadini extracomunitari regolarmente presenti sul territorio nazionale ad avanzare legittime richieste di ricongiungimento familiare con i propri cari ancor nel paese di origine.

In realtà l’associazione operava come una vera e propria “agenzia di servizi” ponendo in essere un’attività organizzata ripetuta nel tempo con predisposizione e utilizzo di falsi contratti di locazione, al solo fine di permettere, dietro compenso, l’illecito ottenimento del nullaosta per l’ingresso nel territorio dello Stato.

Nello specifico, i titolari della citata agenzia fornivano ai loro clienti – tutti cittadini “extracomunitari” mossi dallo volontà di ricomporre il proprio nucleo familiare d’origine – documentazione falsa concernente contratti di locazione assolutamente inesistenti e solo apparentemente registrati presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Latina, nonché altrettante non veritiere certificazioni di idoneità alloggiativa relative ad abitazioni in possesso dei requisiti igienico-sanitari, previsti dalla specifica normativa di settore.

Il tutto falsamente realizzato mediante l’apposizione di timbri contraffatti riconducibili a diversi uffici tecnici comunali pontini. Documentazione che veniva presentata allo Sportello Unico per l’Immigrazione di Latina che rilasciava il previsto “nulla osta” per l’ingresso nel territorio dello Stato italiano al fine del ricongiungimento con il cittadino regolarmente immigrato.

Nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica di Latina ha disposto l’esecuzione di mirate perquisizioni locali, sia presso le abitazioni degli indagati che presso la sede dell’Associazione, che hanno permesso di acquisire ben 171 istanze di ricongiungimento familiare inoltrate nell’interesse di altrettanti cittadini extracomunitari, cui sono seguiti 220, nullaosta. In merito occorre evidenziare che a tali autorizzazioni, in ragione dell’emergenza pandemica in corso, è seguito, in concreto, un effettivo ingresso in Italia solo di n. 70 persone.

L’indagine condotta dalla Fiamme Gialle pontine – conclude la nota – s’inquadra nell’ambito dei compiti di polizia economico-finanziaria attribuiti alla Guardia di Finanza a tutela degli interessi erariali, nonché dell’ordine pubblico economico. Infatti, le violazioni delle specifiche disposizioni in materia di immigrazione, oltre a poter generare un problema di ordine e sicurezza pubblica, possono potenzialmente produrre criticità al sistema economico del Paese”.

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