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Operazione “Mazzancolle e Caffè”: stroncato un traffico di droga nel sud pontino. Tre arresti.

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Operazione “Mazzancolle e Caffè”: i Carabinieri della Compagnia di Formia – coordinati dalla Procura di Cassino – hanno portato a termine un’importante indagine finalizzata al contrasto al traffico di sostanze stupefacenti nel sud-pontino. Stamane all’alba i militari  hanno dato esecuzione a tre misure cautelari personali, a carico di altrettante persone residenti a Minturno. Le manette sono scattate per Domenico Massimiliano Castaldi, 38 enne già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari (principale indagato), per la 36enne Paola D’Acunto (moglie di Castaldi) e per la sorella, la 42enne Giuliana D’Acunto. I tre sono accusati della gestione di un traffico di droga, in particolare cocaina ed hashish, tra i comuni di Minturno, Gaeta, Formia ed Itri. Indagato per favoreggiamento anche il padre di Domenico Castaldi, un pensionato di 72 anni.

Castaldi è stato associato alla casa circondariale di Cassino; Paola D’Acunto è stato sottoposta alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, mentre la sorella,  Giuliana D’Acunto, destinataria della misura dell’obbligo di presentazione alla P.G.., è stata tratta in arresto in flagranza di reato in quanto, nel corso delle operazioni dell’esecuzione dell’ordinanza, presso la sua abitazione, sono stati rinvenuti 107 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish.

“L’operazione denominata ‘Mazzancolle e Caffè’ (che prende spunto dal soprannome “Mazzancolle” con cui viene chiamato in paese il principale indagato, Domenico Castaldi e dalla professione esercitata in passato dallo stesso, ovvero di rappresentante di vendita di caffè), – hanno spiegato i Carabinieri – veniva avviata a seguito dell’arresto in flagranza di reato, operato in Marina di Minturno il 29.12.2014, a carico di Domenico Massimiliano Castaldi. In tale circostanza lo stesso fu trovato, presso la sua abitazione e nelle sue pertinenze, in possesso di circa 700 grammi di hashish, 10 di cocaina, materiale atto al taglio ed al confezionamento dello stupefacente nonché una somma ingente di denaro in contanti, nascosta insieme alle sostanze stupefacenti rinvenute.

In particolare vennero trovati 222.000 euro, divisi in banconote di vario taglio, il tutto provento dell’attività di spaccio posta in essere dal Castaldi. A seguito dell’arresto si avviava pertanto un’intensa attività investigativa, protrattasi fino al mese di febbraio 2018, sviluppata mediante costanti servizi di osservazione, controllo e pedinamento accompagnati da perquisizioni personali, veicolari e locali e supportati da indagini tecniche che hanno consentito di ricostruire le dinamiche del traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed hashish tra i comuni di Minturno, Gaeta, Formia ed Itri, ove erano presenti diversi soggetti acquirenti che si rifornivano costantemente da Castaldi.

Nel corso dei colloqui captati, al fine di eludere eventuali investigazioni, – spiegano ancora i Carabinieri – il linguaggio si presentava costantemente ermetico e criptico così la richiesta di stupefacente, talvolta, diventava un ‘cioccolata o panetto’, in riferimento all’hashish, mentre le dosi di cocaina erano indicata come ‘pacchi’ o ‘cialde’, in riferimento alla professione del Castaldi.

Nel corso dell’indagine, inoltre, veniva tratta in arresto in flagranza di reato, per detenzione di sostanze stupefacenti, la moglie di Domenico Castaldi, ovvero Paola D’Acunto. La stessa, infatti, in data 21 dicembre 2017, a seguito di servizi di pedinamento ed osservazione, veniva controllata a bordo della propria autovettura, in via Petrosi, in Scauri di Minturno, e trovata in possesso di 15,5 grammi di sostanza stupefacente di tipo cocaina.

Successivamente, a seguito di perquisizione domiciliare i militari dell’Arma rinvenivano un ulteriore grammo e mezzo della medesima sostanza nonché vario materiale idoneo al taglio ed al confezionamento degli stupefacenti.

Giuliana D’Acunto, all’esito delle indagini, risulta aver contribuito materialmente all’attività di spaccio posta in essere dalla sorella Paola. Quest’ultima infatti ha potuto contare sull’appoggio morale e materiale della sorella Giuliana, la quale ha effettuato cessioni e trasporti di sostanza stupefacente.

Risulta, infine, indagato – spiegano i militari – il padre di Domenico Castaldi, un uomo di 72 anni, il quale è accusato del reato di favoreggiamento reale, in quanto, a seguito dell’arresto del figlio, aiutava lo stesso ad assicurare il profitto dell’attività di spaccio, ovvero i 222mila euro sequestrati, sostenendo falsamente di essere il proprietario del denaro, intentando un’azione giudiziaria per restituzione dell’ingente somma riuscendo, infine, ad ottenerla.  Per tale motivo il G.I.P. del Tribunale di Cassino ha chiesto il sequestro preventivo della suddetta somma di denaro.

Questa mattina, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del NORM della Compagnia di Formia e della Stazione di Scauri, con l’ausilio dell’unità cinofili per la ricerca delle sostanze stupefacenti, del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia, hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Tribunale di Cassino. Presso le abitazioni degli indagati i Carabinieri hanno rinvenuto, oltre alla sostanza stupefacente presso l’abitazione di Giuliana, D’Acunto, anche alcune somme di denaro che venivano sottoposte a sequestro preventivo.

Come disposto dall’ordinanza, infatti, i militari dell’Arma hanno provveduto, sempre in mattinata, a sequestrare, presso i conti correnti intestati a Domenico Castaldi ed agli altri indagati, il denaro ivi depositato, in particolare la somma totale di 48.000 euro, tra contanti e denaro depositato presso i conti correnti bancari e postali”.

 

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