“Contro la mafia si organizzi una grande assemblea popolare di tutto il litorale a sud di Roma con la presidente della Commissione Antimafia, l’onorevole Rosy Bindi”: la proposta arriva dal senatore di Sinistra Italiana, Massimo Cervellini. “ Gli esponenti delle organizzazioni mafiose imperversano in tutto il litorale: da Ostia, passando per Anzio, Aprilia, Latina, – scrive Cervellini – fino ai confini con la Campania, stanno determinando un controllo totale del territorio, sottomettendo cittadini ed amministratori pubblici ai loro criminali obiettivi”. La sua proposta è quella di fissare un luogo simbolico del litorale (Ostia o anche Anzio) per una grande assemblea popolare aperta a tutte le forze politiche, alle associazioni, ai rappresentanti delle forze dell’ordine, delle organizzazioni sindacali e dell’informazione”.
“Numerose sono le iniziative che ho intrapreso in questi anni, – sottolinea il senatore – oltre che la condanna dei sistematici episodi di violenza ed intimidazione: dalla richiesta di accesso agli atti rispetto ad amministrazioni comunali (come nel caso di Anzio, in cui già alcune sentenze individuano legami con le cosche e i loro affari), alle assemblee e alle manifestazioni per l’accesso libero al mare di Ostia, dove abbiamo fatto i nomi e i cognomi delle ‘famiglie’ che spadroneggiano in tutte le attività abusive e criminali di quel grande e popoloso Municipio di Roma.
Ma è evidente – dice – che tutto questo non basta! La misura è colma. Prima che sia troppo tardi, mi permetto di fare a questo punto una proposta: si fissi un luogo simbolico del litorale (la stessa Ostia, oppure Anzio) per una grande assemblea popolare – che chiederò venga presieduta dall’on Rosy Bindi, presidente della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali – aperta a tutte le forze politiche, alle associazioni, ai rappresentanti delle forze dell’ordine, delle organizzazioni sindacali e dell’informazione, a cominciare da quei giornalisti che per fare il loro mestiere con onore subiscono minacce e attentati pressoché quotidiani. Non c’è tempo da perdere.
Un giorno intero quindi per ascoltare, proporre, concertare ed agire. Per non far sentire mai soli quanti, fra giornalisti, cittadini, amministratori che non si piegano ai ricatti e alle minacce, si trovano ad affrontare quotidianamente queste condizioni e sono sotto attacco”.