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Ospedale Riuniti Anzio-Nettuno, il M5S Lazio presenta una mozione per la riattivazione completa del reparto maternità.

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Sanità, il Movimento 5 Stelle Lazio presenta una mozione in Regione per la riattivazione completa del reparto maternità all’ospedale Riuniti Anzio-Nettuno e per il reperimento del personale sanitario. “Il Riuniti è l’unico polo ospedaliero pubblico del litorale pontino, – fa presente il capogruppo, Adriano Zuccalà – punto di riferimento essenziale non solo per la comunità locale ma anche per i comuni limitrofi”. Alla Regione Lazio viene chiesto, in particolare, di riattivare il reparto maternità, scongiurando l’ipotesi di chiusura prevista dal piano di programmazione dell’assistenza territoriale 2024-2026”.

“Chiediamo al Presidente Rocca – dichiara il capogruppo M5S Lazio, Adriano Zuccalà – di adottare con urgenza tutte le misure necessarie per il reperimento di personale medico e infermieristico da destinare all’Ospedale di Anzio e Nettuno, unico polo ospedaliero pubblico del litorale pontino, punto di riferimento essenziale non solo per la comunità locale ma anche per i comuni limitrofi.

In particolare, chiediamo alla Regione Lazio di investire, sia in termini infrastrutturali che di personale, per la riattivazione completa del reparto maternità dell’ospedale Riuniti Anzio-Nettuno, scongiurando l’ipotesi di chiusura prevista dal piano di programmazione dell’assistenza territoriale 2024-2026.

Attualmente la situazione del reparto ostetricia-ginecologia sta causando gravi disagi sia al personale in servizio che alle pazienti: non possiamo permettere che questa Giunta di centrodestra continui a depotenziare i servizi sanitari pubblici mascherandosi dietro al numero degli accessi. Questa logica aziendalista non è al servizio della comunità e va contro il principio che guida la sanità territoriale e i servizi di prossimità. Dobbiamo garantire agli ospedali la piena operatività e alla cittadinanza un’adeguata qualità del servizio.

Manterremo alta l’attenzione sull’ospedale di Anzio e Nettuno e saremo accanto ai comitati e alle associazioni che si stanno mobilitando contro questa scellerata volontà di chiudere definitivamente il punto nascita”.

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