Pastiere e uova di cioccolato realizzate dai detenuti del carcere di Velletri grazie ad un progetto avviato all’interno dell’istituto penitenziario con la scuola alberghiera. In una sola mattinata sono state prodotte 30 pastiere e 10 uova di cioccolato, ma la produzione di questi prodotti sembra destinata ad aumentare. “Nonostante le criticità, – ha commentato Carmine Olanda, Segretario Generale del SIPPE, il Sindacato di Polizia Penitenziaria – si punta al trattamento dei detenuti con nuove attività lavorative”.
“Un gruppo di detenuti del carcere di Velletri, che sta frequentando all’interno del penitenziario l’Istituto Alberghiero, è stato coinvolto nel progetto. L’iniziativa, – spiega Olanda – a quanto pare, sarebbe stata voluta dal Presidente dell’Ente di Assistenza e Capo Dap, Giovanni Russo il quale, evidentemente, intende potenziare le attività trattamentali all’interno degli istituti penitenziari, tra i quali anche quello di Velletri che, grazie alla collaborazione del Direttore Annarita Gentile e del comandante Mauro Caputi, sarebbero state messe a disposizione tutte le risorse necessarie per avviare l’importante progetto.
Anche la direzione del carcere di Paliano, a quanto pare, sarebbe impegnata in questa iniziativa, consentendo la realizzazione di sottovasi in ceramica da integrare nelle confezioni dopo la produzione delle uova di cioccolata”.
Carmine Olanda ancora una volta accende i riflettori sul Penitenziario di Velletri: “!ci sono molti detenuti che frequentano diversi corsi scolastici e, nonostante l’eccessiva carenza di personale ed i continui eventi critici denunciati dal nostro sindacato, – sottolinea – l’amministrazione penitenziaria, grazie alla collaborazione della polizia penitenziaria e dei vari operatori penitenziari, riesce a mantenere e valorizzare la vocazione trattamentale del carcere di Velletri.
Tuttavia – conclude – bisogna sempre tener in considerazione l’articolo 2 del DPR 230/2000 che prevede in modo chiaro un presupposto fondamentale: l’ordine e la disciplina negli istituti penitenziari garantiscono la sicurezza che costituisce la condizione per la realizzazione delle finalità del trattamento dei detenuti. La sicurezza è quindi il presupposto, senza la quale non è possibile mettere in atto quel complesso di pratiche nei confronti dei detenuti, con lo scopo di “rieducarli” e restituirli alla società emendati del carattere di devianza e nella prospettiva della reintegrazione sociale”.