“Pensavo fosse Amore”: a Palazzo Chigi si chiude questo martedì la mostra internazionale contro la violenza sulle donne. Dal Guatemala all’Italia, l’iniziativa organizzata dalla galleria Art Saloon in collaborazione con il Comune di Ariccia, racconta la misoginia attraverso le opere di una ventina di artisti, tra i quali Patrizia Claps con la sua “Indomita Mai Più Schiava”.
Un volto di donna in primo piano disegnato su una tela bianca. Da una parte sbarre di alluminio a serrare la bocca della donna e dall’altra catene spezzate poste sul collo dipinto di rosso, a simboleggiare la violenza interrotta dal coraggio indefesso di lei, lo stesso che riempie lo sguardo dei suoi occhi scuri e fieri. “Nessuna catena potrà mai levarmi la dignità” si legge nella didascalia posta dall’autrice a spiegazione del quadro, che ne rafforza poi il significato aggiungendo “mai più schiava”.
“Sono occhi spalancati quelli di Indomita – dichiara l’avvocato Loredana Mariani assessore ai Servizi Sociali del comune di Ariccia – che raccontano tutta la determinazione, la forza, la tenacia e la volontà di quelle donne che decidono, nonostante tutto, di combattere i soprusi e di non arrendersi in nessun modo alla violenza, qualunque forma abbia.
L’opera di Patrizia Claps come anche le altre scelte per la collettiva aiutano fortemente a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema drammatico nel mondo. I casi di femminicidio, purtroppo, sono ancora altissimi e la maggior parte di questi si consumano non solo all’interno delle mura domestiche e per mano di mariti, compagni o fidanzati ma anche in ambienti di lavoro da parte di uomini.
Avere il coraggio di denunciare non è tuttavia cosa facile, soprattutto quando si è costrette a fare ritorno a casa o nello stesso ambiente nel quale la cosa accade. A questo scopo ricordo che ad Ariccia è attivo da tempo un centro antiviolenza e l’amministrazione sta attualmente lavorando alla realizzazione di un casa rifugio per le donne vittime di violenza, mentre a Velletri la Procura della Repubblica ha attivato uno sportello di ascolto a supporto sempre delle vittime”.
“Indomita – spiega Patrizia Claps – è nata senza che la cercassi ed esprime il coraggio proprio di tutte quelle donne che non cedono alla violenza nè mai barattano la propria dignità. E’ un onore per me partecipare ad un’iniziativa così importante che mette egregiamente insieme arte e sociale e ringrazio gli organizzatori per averne reso possibile la realizzazione”.