Non è ancora certo, l’Oms deve ancora esprimersi, ma tra i sintomi più diffusi quando si contrae il coronavirus ci potrebbe essere la riduzione o la perdita temporanea dell’olfatto e del gusto. Ad aprire il dibattito sul tema sono due otorinolaringologi inglesi che segnalano come numerosi pazienti positivi al nuovo coronavirus – fino al 30% in Corea del Sud, secondo quanto riferito dai due esperti – non sentano gli odori e il gusto. I due autori hanno pubblicato un documento (citato peraltro in un articolo sul British Medical Journal) in cui riportano che ci sono prove del fatto che l’anosmia o iposmia (la riduzione dell’odorato) possano essere associati alla presenza del nuovo coronavirus.
Tutto questo ora emerge anche in uno studio coordinato da Massimo Galli, del Dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, e accettato dalla rivista ‘Clinical Infectious Diseases’, che riporta la prima descrizione dei disturbi di gusto e olfatto come manifestazioni cliniche frequenti in pazienti con infezione da Sars-CoV-2.
Si tratta comunque di ipotesi e l’Organizzazione mondiale della sanità non ha inserito questi disturbi fra i sintomi di Covid-19 anche se il 23 marzo ha dichiarato che sta valutando il collegamento.