Sembra ieri che l’amministrazione uscente ripeteva come una nenia «sono vicende che noi non governiamo, ma subiamo». Soprattutto nei riguardi dell’impianto per realizzare un Css-combustibile nel quartiere Sacida ha sempre mantenuto un atteggiamento diverso da quello che vorrebbe far credere oggi sulla stampa. In una nota CambiAprilia sostiene che Se oggi quell’impianto ha la possibilità di ampliarsi lo dobbiamo sicuramente a Terra e alle azioni (non) compiute dalla sua amministrazione nei 14 anni di governo della città. Sull’impianto nel quartiere Sacida era intervenuta ieri Aprilia Civica con una dichiarazione netta: “La filiera di governo del centrodestra, tanto sbandierata dal sindaco Principi, sta preparando il primo regalo per la comunità di Aprilia. I verbali relativi alla Conferenza dei Servizi del 23 giugno della Regione Lazio relativi al procedimento Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di un impianto, in via Valcamonica, di produzione e raffinazione di Css-combustibile, non promettono nulla di buono per chi come noi considera il territorio apriliano saturo di impianti di lavorazione di rifiuti”.
La nota stampa di CAMBIAPRILIA
L’ok al progetto presentato dalla MTS per realizzare un CSS nel quartiere Sacida, sta creando allarme tra i residenti e anche tra chi è sinceramente preoccupato per la qualità della vita degli apriliani e della salute del territorio. Questa , però, è una cosa abbastanza risaputa, buona parte della popolazione è al corrente del fatto che in quella zona da anni è in corso una protesta. Dalla lettura dei giornali, invece, oggi emerge qualcosa che finora era ignota, penso soprattutto a chi ha governato Aprilia fino al maggio scorso: che secondo lo scenario che si prospetterebbe, nella zona Sacida si concentrerebbe un vero e proprio polo dedicato ai rifiuti. Ma no, verrebbe da dire, chi l’avrebbe mai detto!
Eppure sembra ieri quando l’amministrazione uscente, che soprattutto nei riguardi di quell’impianto ha sempre mantenuto un atteggiamento diverso da quello che vorrebbe far credere oggi sulla stampa evitando un reale confronto con gli abitanti più ostinatamente contrari, ripeteva come una nenia «sono vicende che noi non governiamo, ma subiamo». Vero. Se oggi quell’impianto ha la possibilità di ampliarsi lo dobbiamo sicuramente a Terra e alle azioni (non) compiute dalla sua amministrazione nei 14 anni di governo della città. L’ex sindaco e i suoi alleati dimenticano che diversi cittadini hanno sottoscritto una petizione il cui contenuto, al di là della denuncia, è stato completamente ignorato: parliamo di molestie olfattive e rumori, disagi provocati ai residenti dalla scellerata idea di qualcuno di autorizzare un impianto industriale che tratta rifiuti in mezzo alle case.
Utilizzare una vicenda che da anni provoca sofferenze a chi convive con quell’impianto, è un atto di sciacallaggio che non può essere giustificato dalla necessità di imbastire una requisitoria sulla filiera di governo: se l’amministrazione uscente, che si è presentata come centrosinistra, sostiene che la filiera di governo non serva, forse ha ragione, l’autorizzazione allo stoccaggio è infatti arrivata durante la giunta Zingaretti.
Al di là delle polemiche spicciole che servono più a dimostrare la propria esistenza che portare soluzioni ad un problema da parte di chi ambiva a governare la città, ci auguriamo che l’amministrazione Principi voglia davvero cambiare il corso della storia di questa città, a partire dai metodi dei suoi predecessori: ci aspettiamo da questa amministrazione segnali forti ed inequivocabili a difesa dei cittadini e del territorio di Aprilia. Questa ennesima autorizzazione, l’ultima è avvenuta ai tempi dell’approvazione del piazzale di stoccaggio nel 2020, è la condanna senza appello di quanti abitano a Sacida. Questo impianto, richiamerà ulteriori 560.000 t/a (tendenti ad 850.000 t/a), di rifiuti andandosi a sommare ai già autorizzati 409.000 t/a di RIDA, ai 21.000 t/a di ECO Aprilia, per oltre 1 milione di t/a di immondizia.
Nella foto A una panoramica di Sacida e in giallo l’impianto attualmente autorizzato; nella foto B la mappa della zona con evidenziate in rosso le distanze dell’impianto dalle abitazioni (Elaborazione CambiAprilia).