Il poeta originario di Bassiano conquista il secondo posto nella sezione “Poesia dialettale edita e inedita” del Premio biennale letterario dei Monti Lepini
Con “È da ’na vita che te cerco”, Guido Ciolli ha conquistato il secondo posto nella sezione “Poesia dialettale edita e inedita” del Premio biennale letterario dei Monti Lepini. Ecco, come la giura ha giudicato il componimento del poeta originario di Bassiano: “È la storia di tutte le storie. Bellissima l’esposizione e il fraseggio, travolgente il contenuto. L’autore sa e lascia percepire quanto sia affascinante esprimersi in dialetto e quanto sia piacevole cogliere tra le righe della lingua domestica le emozioni legate agli affetti perduti”. Ma chi cerca Ciolli? Cerca la mamma che, ormai scomparsa da anni, non può dargli più ascolto. E allora la invita ad aspettarlo al Paradiso, dove lei si trova e dove lui starebbe per raggiungerla. Giunto alla diciottesima edizione, il Premio biennale letterario dei Monti Lepini è nato quasi per caso nel 1979 ed è organizzato dall’Associazione Artisti Lepini. “Forse – scrivono i dirigenti di tale associazione – i suoi padri fondatori mai avrebbero immaginato che potesse avere spazio tra i tanti premi letterari che nascevano un po’ dappertutto e soprattutto che potesse avere un futuro”. Eccoli i suoi fondatori, alcuni dei quali sono ormai scomparsi: Franco Caporossi, Francesco Moroni, Emanuele Lorenzi, Ettore Mario Cappucci e Giuseppe Cherubini, autore delle sculture in bronzo che caratterizzano da sempre lo stesso concorso e che vengono assegnate ai vincitori delle sezioni. “Ha avuto ragione dunque- sottolineano gli attuali responsabili del Premio – chi come Caporossi, e pochi altri, sosteneva che il Premio avrebbe potuto essere inserirsi con dignità e orgoglio tra i tanti concorsi spesso inventati soltanto per gli amici. L’alto numero di scrittori e di poeti che hanno partecipato e partecipano ne è la conferma. Una caratteristica – continuano – lo distingue: pur nella inevitabile selezione, non ha mai avuto il fine di fare classifiche, sempre e comunque difficili, ma quello di incoraggiare giovani e non giovani a fare cultura, a scrivere, a poetare, a diffondere soprattutto l’amore per le cose dello spirito e a ritrovare le proprie radici in un mondo sempre più orientato al solo benessere materiale. Questa nostra finalità – concludono – è stata condivisa dai tanti della cultura italiana che ci hanno onorato della loro attenzione e presenza, come Sergio Zavoli, Elio Filippo Accrocca, Gabriella Sobrino e Libero de Libero”. Nato come Premio itinerante (le prime edizioni si svolte a Segni, Sezze, Norma e Carpineti), nel 1992 è tornato a Segni e da lì non si più mosso. Lo stesso Ciolli, nel 2014, aveva conquistato il primo posto, sempre nella sezione “Poesia dialettale”, con la raccolta “Jó paese nóstro”.