Alternativa per Anzio interviene su quanto accaduto per il Premio per la Pace, accusando il sindaco di aver stravolto la realtà. “Il Sindaco De Angelis, – spiega Luca Brignone, consigliere comunale di Anzio – – in merito al rifiuto della scrittrice Edith Bruck a ricevere il premio per la pace, una cosa vera l’ha detta: la città è mortificata. Ma è mortificata da un’amministrazione che fa queste figuracce in nome di pericolose nostalgie fasciste.
La pezza, poi, è stata decisamente peggiore del buco: il Sindaco in risposta alla scrittrice sostiene che “mai da questa Amministrazione è stata riconfermata la cittadinanza onoraria a Mussolini”, parla di malintesi e dei precedenti sindaci. Non si sa bene cosa volesse dire, ma credo sia assolutamente necessario fare chiarezza sui fatti.
La cittadinanza onoraria a Mussolini fu istituita obbligatoriamente nel 1924 per tutti i comuni d’Italia (e su questo un intervento nazionale credo sia più che necessario), ma non si avevano tracce di questo atto relativamente al nostro comune. La sezione locale dell’ANPI nell’estate del 2018 ritrovò dei documenti che confermavano invece la cittadinanza (questo è l’unico motivo per il quale non è stata chiesta ai suoi predecessori la rimozione!). Tentarono in un primo momento di interloquire direttamente con il primo cittadino, proprio per evitare di strumentalizzare politicamente questa vicenda, ma ottennero un diniego. Successivamente chiesero al sottoscritto di portare la questione in consiglio comunale (semplicemente perché ero l’unico dei tre candidati sindaco presente in consiglio comunale ad aver sottoscritto un impegno per la defascistizzazione del territorio in campagna elettorale). Il 9 ottobre 2018 presentai la mozione in consiglio, con la sottoscrizione delle colleghe Giannino e Marracino, nella quale si chiedeva la rimozione della cittadinanza e il conferimento dell’attestato di pubblica benemerenza ad Adele Di Consiglio, anziate vittima delle leggi razziali nel 1943. La ‘discussione’ nel consiglio successivo del 18 dicembre 2018 di fatto non ci fu, perché la maggioranza, quasi tutta, bocciò la mozione senza dare spiegazioni.
Questi i fatti, facilmente verificabili dagli streaming dei consigli e da numerosi articoli usciti sulla stampa locale e nazionali in seguito. Credo che di fronte a certi atteggiamenti Edith Bruck abbia ridato dignità alla nostra Anzio, assumendosi coraggiosamente una responsabilità che nessuno prima d’ora aveva fatto”.