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Presunti abusi edilizi: ad un passo dall’apertura, scattano i sigilli al centro commerciale tra via del Lido e la Pontina, a Latina. 5 persone indagate.

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Presunti abusi edilizi: ad un passo dall’apertura, scattano i sigilli al centro commerciale realizzato tra via del Lido e la 148 Pontina, a Latina. Questa mattina il provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Latina, è stato eseguito dai Carabinieri Forestali del Nipaf. Uno dei motivi per cui è scattato il sequestro sarebbe stato proprio il non rispetto delle distanze del centro commerciale dalla via Pontina. La Procura di Latina da tempo aveva aperto un’inchiesta. Tra gli abusi contestati, ci sarebbe anche l’abbattimento nell’area di un piccolo bosco preesistente.

Allo stato la Procura della Repubblica ha indagato 5 persone tra tecnici comunali, amministratori delle
società proprietarie dell’area in questione e tecnici professionisti per i reati di lottizzazione abusiva e lavori privi di autorizzazione paesaggistica.

“I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale del Gruppo carabinieri forestale di Latina – si legge nella nota diffusa dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina – hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P del Tribunale Ordinario di Latina – Dott. Pierpaolo BORTONE, con il quale veniva accolta la richiesta formulata dal Sost. Proc. MILIANO Dott. Giuseppe della Procura della Repubblica di Latina, inerente ad un centro commerciale delle dimensioni di oltre 5.000 metri quadrati in corso di realizzazione nel centro urbano di Latina, posto tra Via del Lido e Via F. Ferrazza – quartiere Q3.


Il sequestro ha interessato anche l’area circostante di rilevanti dimensioni (metri quadrati 12.000)
adibita a viabilità e parcheggi tutti funzionali e connessi al centro commerciale di cui trattasi. Le indagini condotte dal N.I.P.A.A.F. hanno disvelato in primis che l’Ufficio S.U.A.P. del Comune di Latina rilasciava, per la realizzazione dell’insediamento commerciale, dove al suo interno venivano allocate tre distinte attività di note marche commerciali, tre titoli edificatori (permessi di costruire nn°13/2021 del 23.12.2021, 6/2022 del 31.05.2022 e 8/2022 del 09.08.2022), nonostante nel caso di specie si trattasse di un progetto unitario le cui dimensioni afferivano ad una “grande struttura di vendita” ai sensi della Legge Regionale n°33/99 la cui competenza, sotto l’aspetto autorizzativo, non era in capo al Comune di Latina, bensì alla Regione Lazio.


Nello specifico – prosegue la nota – la P.A. locale ha di fatto consentito, con il rilascio degli anzidetti titoli edificatori, lo “spacchettamento” del centro commerciale in tre medie strutture di vendita autonome, al fine di sottrarre il controllo e la competenza alla Regione Lazio a cui è demandata l’autorizzazione per l’apertura delle grandi strutture di vendita come quella in esame.


Gli accertamenti fin qui compiuti hanno appurato che, per la realizzazione del centro commerciale,
venivano incluse, illegittimamente, sia aree classificate a verde pubblico le quali non rientravano nel perimetro della “variante Q3”, quest’ultima approvata sempre dal Comune di Latina e che permetteva la realizzazione di destinazioni commerciali, sia aree ove risultava presente un vincolo di inedificabilità assoluta derivante dalla fascia di rispetto della Strada Statale 148 “Pontina” nonché, in relazione agli accessi (passi carrabili) al centro commerciale, veniva riscontrata l’assenza dei preventivi nulla osta rilasciati dall’ANAS Spa quale ente gestore della strada pubblica (complanare Via F. Ferrazza).


Ulteriori criticità nella realizzazione del descritto complesso commerciale risultava essere
l’eliminazione completa di una notevole superficie boscata che preesisteva nell’area prima dei lavori che avrebbe necessitato, per la modifica dei luoghi, di una preventiva autorizzazione sotto il profilo paesaggistico.
Allo stato la Procura della Repubblica ha indagato 5 persone tra tecnici comunali, amministratori delle
società proprietarie dell’area in questione e tecnici professionisti per i reati di lottizzazione abusiva e lavori privi di autorizzazione paesaggistica”.

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