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Protesta del liceo Meucci ad Aprilia, questa mattina l’assemblea a distanza. Il premier Draghi è fermo: “La scuola va protetta, non chiusa. La Dad crea disuguaglianze”

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Assemblea d’istituto a distanza questa mattina per gli studenti del liceo Meucci di Aprilia dopo la protesta avviata ieri per richiedere la didattica a distanza. L’intenzione dei ragazzi è quella di produrre un documento unico per spiegare le motivazioni dello sciopero bianco. Sciopero che si intende portare avanti almeno fino a questo venerdì. Ieri sera però il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è stato chiaro: “La scuola è fondamentale per la democrazia: va tutelata, protetta, non abbandonata. Grazie al ministro, gli insegnanti, i genitori, per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi. Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza – spiega il Premier -, poi bisogna anche essere realisti, ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all’anno scorso e non ci sono i motivi per farlo. Il governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza: basta vedere gli effetti di disuguaglianza tra studenti, scolari della Dad lo scorso anno per convincersi che questo sistema scolastico che può essere necessario in caso di emergenze drammatiche provoca disuguaglianze destinate a restare tra chi ci sta di più e di meno, tra nord e sud e che si riflettono su tutta la vita lavorativa”.

Restano però i concreti problemi di gestione all’interno del liceo Meucci, ma anche in altre scuole del territorio: molti docenti sono risultati positivi al covid e l’orario delle lezioni muta giorno per giorno. 

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