Punti di Primo Intervento: il sindaco di Cori, Mauro De Lillis, chiede un incontro urgente all’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. “Non può essere accettata la chiusura durante le ore notturne, solo sulla base del numero degli accessi. La questione- spiega il primo cittadino di Cori – non può più essere affrontata solo da un punto di vista tecnico, occorre un confronto politico, affinché, in primis assieme ai sindaci interessati dalla rimodulazione dei Punti di Primo Intervento, e poi con tutti gli altri sindaci e amministratori facenti parte della Conferenza Sanità della Provincia di Latina, si possa arrivare ad una soluzione che garantisca il diritto alla salute dei nostri concittadini”.
“Esprimo tutta la mia stima e il mio apprezzamento nei confronti del Direttore Generale della Asl Dott. Giorgio Casati e dei suoi collaboratori per il lavoro fin qui svolto, ma la questione relativa ai Punti di Primo Intervento non può più essere affrontata solo da un punto di vista tecnico, occorre nel più breve tempo possibile aprire un confronto politico sul tema.
Chiediamo con urgenza un incontro all’assessore regionale alla Sanità Dott. Alessio D’Amato affinché insieme, in primis ai sindaci interessati dalla rimodulazione dei PPI e poi con tutti gli altri sindaci e amministratori facenti parte della Conferenza Sanità della Provincia di latina presieduta dal sindaco di Latina, si possa addivenire a una soluzione che garantisca il diritto alla salute dei nostri concittadini.
I piani di rimodulazione dei PPI fin qui esaminati non possono essere accettati e soprattutto non può essere accettata la chiusura dei PPI durante le ore notturne solo sulla base del numero degli accessi.
Sul tema dei PPI, ribadisco, occorre una analisi e un approfondimento da un punto di vista Politico capace di cogliere l’importanza del loro mantenimento e del loro potenziamento.
La struttura territoriale di Cori, per esempio, prevede oggi al suo interno la postazione del PPI, l’Ospedale di Comunità, un Centro per Anziani Fragili, un Centro per i servizi ambulatoriali. Ha quindi tutte le caratteristiche per ospitare una Casa della Salute in grado di garantire uno standard di servizi sanitari idoneo e necessario ad una popolazione di circa 16.000 persone, considerando anche i cittadini di Rocca Massima e di Norma.
I cittadini che non hanno avuto la fortuna di nascere in un capoluogo di Provincia devono avere le stesse possibilità di cura e la Politica ha il compito di tutelarli”.