Questa domenica in Piazza Roma Aprilia ci sarà il gazebo del Partito Comunista che promuoverà l’adesione alla legge “omicidio sul lavoro”, attraverso una raccolta firme per il comitato promotore della legge. L’appuntamento è dalle 9.30 alle 12.30.
“Da inizio anno sono già oltre 600 i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso la vita a causa del lavoro – inclusi i cosiddetti in itinere. – Il PCI, così come altre organizzazioni sindacali, sociali e politiche, ritiene che questa realtà, non può essere letta come casualità. E’ l’assenza di sicurezza, è il carico di lavoro impossibile da sostenere, nella quasi totalità dei casi che determina la perdita di vite.
Soprattutto è il sistema di sfruttamento che si basa sul perseguimento del profitto a danno dei lavoratori nelle varie attività dall’agricoltura, all’edilizia, alle fabbriche manufatturiere, ai servizi. In assenza di una risposta istituzionale è necessario agire come cittadini coscienti, certi che la soluzione debba essere ricercata da chi il problema lo vive ogni giorno sulla propria pelle. Per questo intendiamo costituire un “Comitato permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro”, aperto a “chi ci sta”, che promuova una mobilitazione unitaria che inizi con una raccolta di firme per richiedere l’inserimento del reato di Omicidio sul Lavoro nel Codice Penale.
Questo è il primo passo di un progetto complessivo che si ripropone di cambiare le condizioni di lavoro che chi lavora è costretto a subire e che sono chiaramente insufficienti.
Per questo e per continuare la ricostruzione del Partito Comunista Italiano anche ad Aprilia, domenica 25 giugno dalle ore 9.30 alle ore 12.30 i comunisti di Aprilia e della provincia di Latina saranno in Piazza Roma, (di fronte il comune) per incontrare comunisti, lavoratori e lavoratrici, elettori e simpatizzanti, cittadini democratici, per chiedere loro di firmare l’impegno contro le morti sul lavoro. Garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbe essere una priorità di Ognuno, per noi comunisti lo è perchè siamo sempre stati dalla parte di lavoratori e delle lavoratrici. Per questo oggi, come sempre ci battiamo per lavoro, salute, pace”.