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Rapina un 13enne all’uscita di scuola, a Formia. 46enne scovato dalla Polizia e posto agli arresti domiciliari.

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Lo scorso 25 febbraio aveva rapinato un 13enne davanti all’uscita di una scuola, a Formia. Un 46enne, ricoverato presso una residenza psichiatrica della zona, è stato rintracciato dalla Polizia e posto agli arresti domiciliari, con l’obbligo del braccialetto elettronico. L’uomo è indagato per i reati di rapina e lesioni aggravate. La giovane vittima, mentre aspettava l’autobus per far ritorno a casa, quel giorno era stata avvicinata da un uomo che gli proponeva di giocare con lui, svuotando lo zaino  e chiedendogli di regalargli tutto il contenuto. Davanti al rifiuto del minore, il 46enne lo aveva afferrato con violenza e poi lo aveva derubato di alcuni effetti personali.

“L’attività investigativa – spiegano dalla Questura di Latina – era scaturita a seguito di presentazione di denuncia da parte dei genitori di un tredicenne, il quale il 25 febbraio scorso, all’uscita da scuola, mentre aspettava l’autobus per far ritorno a casa era stato avvicinato da un uomo che gli proponeva di giocare con lui, svuotando lo zaino  e chiedendogli di regalargli tutto il contenuto per poterlo dare al proprio figlio perchè in difficoltà economiche ed impossibilitato ad acquistarli.

A fronte del rifiuto del minore, l’uomo lo afferrava per il bavero del giubbotto procurandogli lesioni alla spalla per cui il ragazzo, spaventato, consegnava allo sconosciuto il contenuto del suo zaino scolastico.

Sulla base della descrizione ricevuta dal minore personale di questo Commissariato, intervenuto sul posto, si attivava immediatamente per rintracciare in zona l’uomo descritto, estendendo le ricerche anche nei confronti degli ospiti di una vicina struttura residenziale.

Pur nell’impossibilità di rintracciare il soggetto, che si era prontamente allontanato, sulla base delle prime informazioni assunte  era possibile indirizzare le indagini nei confronti di un soggetto determinato ed  allestire un album fotografico di soggetti somiglianti, per cui la parte offesa poteva procedere al riconoscimento dell’autore della rapina.

All’esito di tutta l’attività, considerate le modalità dei fatti e la personalità dell’indagato nonché i precedenti specifici, il Pubblico Ministero titolare dell’attività investigativa richiedeva al competente Giudice per le Indagini Prelimari l’applicazione nei suoi confronti della misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del cosiddetto braccialetto elettronico”.

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