“Questo accordo ha l’ambizione di dare un assetto stabile e strutturato alla nostra politica di sostegno all’integrazione e al rafforzamento delle infrastrutture di ricerca e alla loro apertura nei confronti del mondo produttivo, una condizione fondamentale per incrementare in maniera significativa l’attrattività del territorio e accedere a canali e opportunità di finanziamento competitivo per le infrastrutture di ricerca, sia a livello nazionale che internazionale”.
Con queste parole il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti annuncia l’accordo per la costituzione dell’“Infrastruttura Aperta di Ricerca per l’Innovazione della Regione Lazio – Lazio Open Research Infrastructure for Innovation” (Iari), il cui testo è stato approvato oggi dalla giunta regionale con una delibera proposta dall’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start–Up e Innovazione, Paolo Orneli.
Obiettivo dell’intesa: mettere in rete le infrastrutture di ricerca del Lazio, integrandone l’azione, le competenze, le piattaforme tecnologiche, e aprendole ad una funzione di servizio per il mondo delle imprese. All’accordo, che sarà firmato dai vari contraenti, aderiscono, oltre alla Regione Lazio: Sapienza Università di Roma, l’Università di Roma Tor Vergata, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) e l’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv). Ma l’Accordo si configura come aperto, pronto ad includere nuovi soggetti in grado di mettere a disposizione della rete nuove infrastrutture e nuovi laboratori. In sostanza, a seguito di questa intesa, i vari enti si impegnano a collaborare per costituire, un’infrastruttura di ricerca aperta e distribuita sul territorio regionale che metta a fattor comune un insieme di piattaforme tecnologiche e grandi laboratori per la ricerca e l’innovazione appartenenti a queste istituzioni, complementari e distribuiti sul territorio della Regione Lazio. L’Infrastruttura Aperta di Ricerca per l’Innovazione della Regione sarà dotata di un modello di gestione organizzativo leggero e avrà un’interfaccia comune per l’accesso. Il suo scopo sarà quello di sostenere attività di ricerca di eccellenza negli ambiti tematici di interesse strategico della Regione Lazio e di essere aperta al tessuto industriale e imprenditoriale per la fornitura di servizi di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico e innovazione. Non solo, con la messa in rete delle strutture di eccellenza di questi enti di formazione e ricerca, si vuole realizzare una realtà che abbia la massa critica per partecipare a programmi di sviluppo e potenziamento non solo regionali, ma anche nazionali e internazionali, pronta a supportare, ad esempio anche iniziative progettuali comuni nell’ambito del Programma Nazionale delle Infrastrutture (PNIR), dello European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI) e del programma Horizon Europe, con particolare attenzione per quelle inerenti il nuovo Pillar 3 – Innovative Europe che prevedano ricadute per il sistema produttivo nazionale.
“Questo Accordo è un passo ulteriore nella strategia della Regione Lazio che, negli ultimi anni, ha attuato un ampio piano di interventi e di investimenti mirati a sostenere un processo di crescita territoriale basato sull’integrazione di capacità e competenze tra mondo della ricerca e mondo imprenditoriale – ha aggiunto l’assessore Orneli – penso ad esempio al finanziamento dei ‘Progetti Strategici’ nell’ambito delle aree di specializzazione intelligente della Regione, alla creazione del Centro di Eccellenza Dtc Lazio per il settore dei beni culturali o al finanziamento di progetti per la realizzazione di Infrastrutture Aperte per la Ricerca nell’ambito delle Ket: Micro e Nano elettronica, Nanotecnologie, Materiali avanzati. È un passaggio fondamentale – ha aggiunto – per una vera innovazione del sistema industriale laziale per un suo riposizionamento competitivo nei settori prioritari di sviluppo della Regione. ”