L’associazione “Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie” di Aprilia organizza per venerdì 26 Novembre un dibattito con il sociologo Marco Omizzolo sulle mafie in Provincia di Latina. L’incontro – nel corso del quale verrà presentato il libro “La Quinta mafia” – si terrà alle 18.00 presso la sala “Manzù” della Biblioteca Comunale di Largo Marconi. Assieme all’autore, parteciperanno il Questore di Latina, Michele Spina, il segretario generale della CGIL Frosinone e Latina, Giovanni Gioia, e Giuseppe Pontecorvo, capo della Squadra Mobile di Latina.
“Questo libro è dedicato ai ribelli, agli ostinati, ai resistenti, ai nuovi partigiani, a chi non si piega o adegua nonostante le convenienze, a chi ha ancora il coraggio di lottare per costruire un mondo migliore che sarà senza dubbio un mondo senza mafie”: queste le parole di apertura del libro “La Quinta Mafia” (nuova edizione, 2021).
Marco Omizzolo, presidente di Tempi Moderni, sociologo Eurispes, consulente Amnesty International e docente La Sapienza, nella riedizione del libro pubblicato nel 2016, ricostruisce le strategie, anche politiche, di infiltrazione prima e radicamento poi, delle mafie in provincia di Latina, concentrandosi sul periodo 1982-1994, per destrutturare la diffusa e comoda tesi secondo la quale le mafie nel nostro territorio sono un fenomeno relativamente recente e dedite al solo riciclaggio, minimizzandone così la portata e svilendo le lotte che da anni associazioni, sindacati, studenti, giornalisti portano avanti con fatica, anche al fianco delle Forze dell’ordine.
Dalla meticolosa ricostruzione effettuata nel libro, emerge una storia criminale in cui sopraffazione, intimidazioni, omicidi, racket, voti di scambio si avvicendano e si intrecciano in modo tale da condizionare pesantemente la vita politica ed economica della provincia di Latina, in un contesto di omertà e silenzi, in cui sovente sembra impossibile aprire una breccia(basterebbe ricordare l’omicidio di Don Cesare Boschin, prete di borgo Montello, perpetrato del 1995 per aver denunciato il traffico di droga e i traffici di rifiuti del clan dei Casalesi che interessavano la relativa discarica).
Si tratta di un lavoro non solo di ricostruzione storica, ma dalla forte valenza sociologica e politica, soprattutto in un periodo come quello attuale, dove le notizie sull’emergenza pandemica e sulla conseguente crisi economica, tendono ad ottundere tutto il resto, facendo perdere la percezione di come e quanto i fenomeni mafiosi inquinino e influenzino il vivere quotidiano di ognuno di noi e, affievolendo, così, il bisogno di lotta per la giustizia che dovrebbe sempre animarci e guidarci.
Per poter partecipare all’evento è necessaria, a causa delle norme anti-Covid 19, la prenotazione via Whatsapp al numero +39 328 339 1411 oppure al link https://forms.gle/CC7KUcy2mAcYYTGm8.