Un’importante iniziativa della Regione Lazio e dell’Associazione Nazionale Ambulanti della UGL con i Comuni di Cori, Aquino, Fondi, Formia, Lenola e Gaeta. Si sono concluse ieri le procedure dei “Censimenti delle Botteghe, Attività, Mercati e Fiere Storiche” avviati dai Comuni di Cori, Aquino, Fondi, Formia, Lenola e Gaeta che prevedevano la possibilità di attestare la storicità anche dei mercati e delle fiere che si svolgono nei rispettivi Comuni, come previsto dal “Testo Unico del Commercio” e dalla Legge Regionale n. 1/2022 istitutiva delle “Botteghe Storiche”.
ANA-UGL con una nota ha voluto ringraziare i Sindaci, gli Assessori, i Dirigenti e funzionari dei Comuni che “hanno correttamente recepito la norma e hanno permesso questo importante riconoscimento a ben 15 tra fiere e mercati storici della Provincia di Latina, di cui è stata accertata una anzianità superiore a cinquanta anni.
Grazie alla preziosa collaborazione di storici e privati cittadini che custodiscono atti e foto storiche dei loro Comuni (Renato Marchese, Alfredo Langella, il Prof. Costantino Jadecola e Camillo Marino) – spiega l’ANA UGL – abbiamo potuto preparare le schede per ottenere dai Comuni e dalla Regione Lazio il riconoscimento dei seguenti mercati e fiere”:
CORI – Fiera di San Giuliano – storicità dal 27 gennaio 1670
Fiera Madonna del Soccorso – storicità dall’anno 1521
Mercato settimanale – storicità dal II^ secolo a.c. e documentazione dal 1959
AQUINO – Mercato settimanale storicità dal 26 marzo 1540
FONDI – Fiera di Sant’Onorato storicità dal 1940 circa
Mercato settimanale storicità inizi del 1900
FORMIA – Fiera di San Giovanni storicità dal 1903
Fiera di Sant’Erasmo storicità dal 1937
Mercato settimanale del giovedì storicità dal 1950
Mercato del pesce storicità dal 1950
LENOLA – Fiera della Madonna del Colle storicità dal 1628
GAETA – Fiera Madonna di Sant’Anna storicità dal 1960 circa
Fiera di Sant’Erasmo e Marciano storicità dal 1960 circa
Fiera Madonna di Porto Salvo storicità dal 1926 circa
Mercato settimanale storicità dal 1937
“Rammentiamo che obiettivo dei Comuni non è solo di ottenere dalla Regione Lazio il MARCHIO DI BOTTEGHE/ATTIVITA’/FIERE E MERCATI STORICI ma è anche quello di accedere ai finanziamenti per valorizzare, promuovere e tutelare il tessuto commerciale storico, gli antichi mestieri delle nostre città e borghi affinchè non si disperda questo enorme patrimonio storico che appartiene alle nostre tradizioni secolari ed alla nostra cultura.
Le fiere ed i mercati di sui si sta certificando la loro storicità fondano la loro nascita al culto ed ai riti religiosi in favore di Santi e delle Madonne. Hanno radici antichissime, secolari, in alcuni casi millenarie. Trovano origine persino nei Fori della Roma Imperiale e nel piccolo commercio dei mercati in cui si vendevano anticamente le terraglie, i cesti, i vimini, gli animali ed altri prodotti, alimentari e non, che soddisfacevano le necessità di comunità che attendevano gli ambulanti per le loro necessità di approvvigionamento e/o per vivere momenti di festa e di socialità.
I mercati e le fiere sono sempre stati luoghi di vita e di incontro tra le persone, in cui si sviluppano le relazioni umane, gli scambi culturali, in cui si respirano i profumi delle merci esposte e si vive la magia dei colori e della vivacità delle bancarelle. Così, nei secoli e fino ad oggi, hanno reso vive le strade e le piazze dei nostri borghi e delle nostre città.
Ecco perché l’inserimento dei 15 mercati e fiere nell’Elenco Regionale delle Botteghe storiche del Lazio e l’ottenimento del MARCHIO DI STORICITA’ costituisce un riconoscimento che rafforza ed avvalora la decisione dell’UNESCO che il 26 aprile 2006 ha già proclamato ed inserito i mercati e le fiere d’Italia nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale, come capolavori immateriali del patrimonio culturale dell’umanità”.