Arrivano risorse dalla Regione per migliorare le condizioni dei detenuti del Lazio: con una delibera di giunta, sono stati stanziati di 550mila euro per interventi strutturali. “Le risorse – ha spiegato l’assessora regionale Valentina Corrado – sono destinate a riqualificare diversi spazi: dalle aree verdi agli ambienti di accoglienza dei familiari, dalle palestre alle biblioteche. Misure – ha sottolineato – che servono a sostenere la genitorialità e che portano un miglioramento psicofisico e della vita relazionale”. Per la casa circondariale di Latina, hanno fatto sapere dalla Regione, sono stati destinati fondi per la realizzazione di una sala biblioteca.
“Sono inoltre previsti interventi di digitalizzazione e di adeguamento tecnologico – ha aggiunto Valentina Corrado – in modo da favorire l’istruzione e la formazione di minori e adulti e, anche, facilitare le relazioni con il mondo esterno. La detenzione è un percorso rieducativo e riabilitativo. Destinare risorse al miglioramento delle condizioni di vita e agevolare il percorso formativo è fondamentale per risanare le cicatrici sociali e significa accompagnare i detenuti nel percorso di reinserimento in società”.
Interviene anche la capogruppo della Lista Civica Zingaretti al Consiglio regionale del Lazio, Marta Bonafoni: “si tratta di fondi destinati principalmente al sostegno della genitorialità, alla riqualificazione degli spazi dedicati agli incontri con le famiglie, allo sport e alle attività di espressione e riflessione, alla realizzazione di biblioteche e al potenziamento delle dotazioni digitali.
Tutti strumenti fondamentali a fare in modo che la reclusione non sia il tempo morto della detenzione, dell’espiazione di una pena fine a se stessa, ma il tempo vivo della riabilitazione che anticipa il reinserimento in società.
Dovrà essere sempre più questa la direzione di marcia per fare del Lazio la Regione in cui i diritti siano il faro di un’inclusione sociale fattiva e non retorica. Per questo proseguiremo, anche in Consiglio, col nostro consueto impegno affinché le iniziative culturali, di promozione dello sport e delle espressioni d’arte possano caratterizzare non attività straordinarie, ma la vita quotidiana di detenute e detenuti, con una speciale attenzione nei riguardi dell’infanzia”.