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Sabato 19 novembre Marzi, Mangiaracina, Siniscalco feat Luca Aquino al Latina Jazz Club.

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Quarto appuntamento della 23esima  stagione del “Latina Jazz Club Luciano Marinelli”: sabato 19 novembre, alle 21.00, al al Circolo Cittadino di Piazza del Popolo, nel capoluogo pontino, sul palco si esibirà Sade Mangiaracina al pianoforte, con Luca Aquino alla tromba, accompagnati da Marco Siniscalco al basso elettrico e Alessandro Marzi alla batteria. Prima del concerto il Latina Jazz Club offrirà un aperitivo.

Per info e prenotazioni: 350/19.59.933 – 338.7961980

Sarà possibile inoltre l’acquisto dei biglietti anche presso il botteghino del Circolo Cittadino che sarà aperto la sera dello spettacolo, dalle 19.00 in poi.

Sade Mangiaracina nasce il 28/02/86 a Castelvetrano (TP). A 7 anni inizia lo studio del pianoforte classico, a 13 anni consegue il diploma di solfeggio, a 15 anni il diploma di quinto anno e il sesto grado alla Royal School of Music di Londra. A 16 anni il diploma di armonia al conservatorio di Trapani e a 18 anni il diploma di maturità classica.

Una ragazza che si è fatta strada nell’ambito musicale più impegnativo, ricercato e internazionale: il jazz. Oltre ad aver vinto una borsa di studio di 10.000$ partecipando a Umbria Jazz Festival, che le consentiranno di frequentare un anno presso il Berklee College of Music di Boston, l’incredibile capacità tecnica e la creatività artistica le hanno aperto strade musicali di altissimo livello e collaborazioni con artisti jazz riconosciuti in tutto il mondo: dalle opening dei concerti di Dionne Warwick a Roma, Napoli e Pescara, all’incisione di due dischi autografi, in uno dei quali vi è la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso, già trombettista di Mario Biondi, Sergio Cammariere e che ha collaborato coi più grandi musicisti della scena del jazz; e di John Arnold, famoso batterista newyorkese nipote di Hogey Carmichael, autore della conosciutissima canzone Georgia on my mind, resa famosa dal grande Ray Charles.

Luca Aquino (Benevento, 1° giugno 1974) ha al suo attivo dieci album da leader e quasi cento registrazioni. È annoverato tra i musicisti jazz italiani più apprezzati sulla scena internazionale.

Inizia a suonare la tromba all’età di diciannove anni da autodidatta. Per due anni abbandona la pratica dello strumento per completare gli studi universitari in Economia e Commercio. L’amore per il suono di Miles Davis e Chet Baker lo riconduce allo studio della tromba e lo porta a dedicarsi completamente alla musica.

Nel 2013 insieme al fisarmonicista Carmine Ioanna registra aQustico per la Tuk Music e intraprende un tour mondiale. Il 2015 è l’anno del suo settimo album da band leader: OverDOORS, personale tributo alla sua band preferita, The Doors. Nel dicembre 2015 realizza in collaborazione con la Jordanian National Orchestra Association la registrazione di un album nel sito archeologico di Petra. I riverberi naturali del sito archeologico generati durante l’esecuzione dei brani sono parte integrante della registrazione. L’ambizioso progetto, a lungo meditato, è stato realizzato grazie al supporto dell’UNESCO Amman Office, del Petra Development and Tourism Authority e della Talal Abu-Ghazaleh Organization (TAG-Org). Un’iniziativa senza precedenti promossa all’interno della campagna mondiale #UNITE4HERITAGE, lanciata dall’UNESCO a difesa del patrimonio artistico e culturale dai crimini di tipo terroristico.

Le sue influenze musicali hanno radici nei primi ascolti di Baker e Davis, ma anche nel rock dei Doors, degli AC/DC, in quello dei Led Zeppelin e si riflettono in progetti che spaziano tra diversi generi musicali: dal jazz all’hip hop, dal grunge alla musica d’autore. Guidato dall’interesse per i luoghi e per il viaggio, sperimenta le potenzialità acustiche di spazi e architetture quali parti integranti della composizione musicale, e ne fa il tratto distintivo di alcuni progetti discografici e del festival da lui ideato e diretto, “Riverberi”. La consuetudine alla sperimentazione e alle registrazioni in luoghi lontani e inusuali sono tra gli aspetti più sottolineati dalla stampa di settore che lo definisce “esploratore sonoro contemporaneo”.

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