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Saldi estivi, “Prevista spesa di circa 230 euro a famiglia”

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Per questa tornata di saldi, secondo le stime dell’Ufficio Studi della Confcommercio nazionale, ogni famiglia, per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo, spenderà in media poco meno di 230,00 euro, per un valore complessivo che si aggira intorno ai 3,5 miliardi di euro. Nello specifico è previsto un acquisto medio per persona di euro 98,00 tenendo di buon conto che il numero medio dei componenti di una famiglia si attesta sui 2,3 soggetti.

Il Presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente di Confcommercio, Renato Borghi, commenta: “Dopo una stagione primavera/estate non proprio esaltante dal punto di vista dei consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi c’è attesa per questi saldi estivi che rappresentano un banco di prova per il dettaglio moda multibrand. I saldi, tenendo conto anche di previsioni di vendita pressoché in linea con quelle dell’anno scorso, continuano ad essere appetibili per i consumatori nonostante un contesto di concorrenza globale, o meglio di ‘dittatura digitale’, capace di condizionare tutto, dalla filiera produttiva al modo delle persone di consumare e relazionarsi. Abbiamo chiesto l’introduzione della web tax perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle nostre attività. A questo proposito, auspichiamo che la Ue guardi a quanto deciso dalla Corte Suprema USA che ha dato il via libera alle tasse sulle vendite on-line”.

A seguire il Presidente di Federmoda Lazio-Sud, Roberto Tammetta fa delle ulteriori considerazioni:

“Molti associati, visto il cambiamento climatico persistente, chiedono a gran voce di voler riprogrammare le date dei saldi di fine stagione. È praticamente diventato un continuo anticipare delle date tra le varie Regioni (che legiferano sul commercio) come se fosse una gara olimpica, ma che produce solamente perdite e niente altro. I saldi attuali sono troppo anticipati rispetto alla reale fine stagione, infatti il 7 luglio è appena iniziata la stagione estiva, bisognerebbe almeno spostarli a dopo ferragosto, che è il vero fine stagione, anche turistico per le nostre zone di appartenenza. Mi auspico che la conferenza Stato-Regioni accolga l’appello della nostra categoria in merito, la quale più di ogni altra pone in essere un’azione sociale sul territorio e aiuta a rinverdire i centri storici delle nostre città, liberandoli dal degrado e dall’abbandono . Laddove il piccolo commercio di vicinato è morto le città sono divenute più buie, più brutte ed insicure, per questo favorire il commercio locale significa dare forza al tessuto imprenditoriale locale e dare un futuro ai nostri figli, visto che le risorse rimangono nelle nostre città anziché uscire dal circuito locale e nazionale.”

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, la Confcommercio nazionale ricorda alcuni principi di base, come la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto, la disponibilità a provare i capi da acquistare, l’accettazione delle carte di credito, la messa in vendita dei capi di fine stagione che sono suscettibili di notevoli deprezzamenti rispetto all’origine e non ultimo indicare in modo chiaro e netto il prezzo di vendita originario e finale sul prodotto da esitare.

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