Sarà realizzato a Frascati il Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare. Lo ha deciso l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Il sito alle porte di Roma ha ottenuto il punteggio più alto tra nove candidate italiane: dal prossimo autunno potrà ospitare il Divertor Tokamak test facility. Si tratta di un progetto da 2 miliardi di euro con finanziamenti pubblici e privati: i lavori partiranno entro il prossimo 30 novembre, con la previsione di concluderli in 7 anni. Il centro di ricerca coinvolgerà oltre 1.500 persone di cui cinquecento direttamente e altre mille nell’indotto.
La commissione di valutazione dell’Agenzia per le nuove tecnologie ha posizionato dietro Frascati la Cittadella della ricerca di Brindisi e Manoppello, in provincia di Pescara. Il Consiglio di amministrazione ha approvato.
I finanziamenti sono pubblici e privati e vedono la partecipazione, fra gli altri, di Eurofusion, il consorzio europeo che gestisce le attività di ricerca sulla fusione (60 milioni di euro) per conto della Commissione europea, il ministero dell’Istruzione (con un budget di 40 milioni), il ministero dello Sviluppo economico (40 milioni impegnati a partire dal 2019), la Repubblica Popolare Cinese con 30 milioni, la Regione Lazio (25 milioni), l’Enea stesso e i suoi partner con altri 50 milioni. A questo impegno si aggiunge un prestito della Banca europea per gli investimenti pari a 250 milioni di euro.
Il presidente dell’Enea, Federico Testa ha detto a La Repubblica: “L’ampia partecipazione e la qualità delle proposte pervenute hanno dimostrato capacità di attivarsi, professionalità e forte attenzione al mondo della ricerca. L’Italia investe sulla conoscenza e sull’energia sostenibile con un progetto che garantisce prospettive scientifiche e occupazionali positive per tutti e, in particolare, per i giovani. Altri siti, che hanno ottenuti punteggi alti, sono pronti per nuove iniziative in campo scientifico”.
