Sequestrati dalla Guardia Costiera al porto di Anzio ben 260 chili di prodotti ittici che erano privi di documenti di tracciabilità e, in gran parte, anche sottomisura. Il pesce, visibilmente deteriorato, era stato messo in vendita lungo la banchina del porto e veniva, inoltre, venduto illegalmente da ambulanti abusivi.
“Tradizionalmente, la vendita al dettaglio del pesce – spiega la Guardia Costiera di Anzio – si svolge, lungo la banchina del porto, al rientro della flotta peschereccia ed è svolta dai pescatori professionali locali che, con osservanza alla normativa nazionale e comunitaria, vendono regolarmente al dettaglio il cosiddetto ‘mazzame’.
L’attività, che si è conclusa con l’elevazione delle previste sanzioni amministrative e la distruzione dell’intero prodotto ittico, – precisa la nota – s’inserisce nell’ambito dei controlli svolti sulla filiera della pesca, finalizzati alla tutela del consumatore finale, della risorsa ittica e dei lavoratori onesti del settore che svolgono quotidianamente l’attività, in regola con la normativa vigente”.