“La Sagra della Polenta di Sermoneta è una tradizione che il nostro Paese rivendica con orgoglio e continueremo a celebrare questa festa nel pieno rispetto delle norme, come è stato sempre fatto”.
L’Associazione Festeggiamenti Centro Storico da decenni organizza questo evento, che richiama migliaia di visitatori da tutta Italia ogni anno a gennaio, la domenica più vicina alla festa di Sant’Antonio Abate.
Nelle scorse settimane ha creato un forte dibattito il sequestro di 15 mila kg di farina lavorata in un mulino dei Monti Lepini, contenente organismi geneticamente modificati in misura superiore allo 0,9% ogni mille grammi consentito dalla legge, farina peraltro destinata al consumo animale e non umano. Nel contempo, negli stessi giorni sono stati ritirati due lotti di farina di due diversi marchi commerciali della grande distribuzione.
“E’ stata tirata in ballo Sermoneta come se quelle farine fossero state servite durante la Sagra, mai nulla di più falso – tuona Claudio Velardi, Presidente dell’Associazione Festeggiamenti –. Purtroppo, nonostante l’immediata smentita da parte nostra c’è chi ancora è convinto di aver mangiato polenta preparata con farina non buona, gettando discredito su una manifestazione di cui Sermoneta e la provincia di Latina vanno orgogliosi”.
“Come abbiamo già avuto modo di precisare in altre occasioni, la farina usata per la Sagra della Polenta proviene da Pancalieri, in provincia di Torino, dall’azienda Il Molino che lavora farine selezionate e che superano un ferreo controllo qualità. La stessa organizzazione della Sagra procede con un autocontrollo della qualità delle farine e soprattutto conserva le confezioni per la tracciabilità del prodotto”.
La stessa cosa dicasi per le Feste della polenta nelle borgate: anche in quel caso la farina è stata acquistata altrove.
“Una notizia falsa, circolata in maniera incontrollata ha ingenerato una ingiustificata sfiducia nella manifestazione, gettando discredito su quanti lavorano e si adoperano per la riuscita della manifestazione”, conclude Velardi.
Un contraccolpo che si è ripercosso anche sulle feste della Polenta nelle borgate: in molti hanno infatti preferito non partecipare per paura della farina che sarebbe stata servita. Anche in questo caso, tutte le associazioni che organizzano le Feste della Polenta acquistano la farina da altri mulini e non da quello oggetto del sequestro. Con questa precisazione, si spera di aver finalmente chiarito una situazione che ha gettato discredito sul nome stesso di Sermoneta.