Proseguono i controlli del territorio da parte dei poliziotti della Questura di Latina, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati. Nel corso dell’ultima settimana sono stati impiegati 250 equipaggi della Questura e dei Reparti Prevenzione Crimine Lazio, Basilicata e Campania, appositamente inviati in questa provincia, hanno consentito di identificare 2230 persone e controllare 913 veicoli, elevando 109 verbali al codice della strada.
“Gli arresti eseguiti – si legge nella nota – sono stati 7: 2 per furto aggravato, 1 per esecuzione di Ordine di Carcerazione per scontare una pena detentiva di più di 4 anni, 4 in esecuzione di Ordinanza Cautelare, legati ad una violenta aggressione commessa da un gruppo di giovani avvenuta a Latina, nel centro cittadino.
Sono state inoltre denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria ulteriori 9 persone per reati che vanno dal porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, furto, ricettazione e truffa, lesioni, minacce e maltrattamenti, inosservanza del provvedimento del Giudice.
Nell’ambito di controlli appositamente disposti in provincia nelle zone della movida, i poliziotti hanno provveduto alla chiusura per 5 giorni, ai sensi dell’art 4 D.L.vo n. 19 del 25.03.2020, in località San Felice Circeo, di un Pub ove si registrava un assembramento di persone senza che fosse minimamente rispettato il distanziamento interpersonale previsto.
Sempre a San Felice Circeo, si è proceduto a denunciare in stato di libertà ed elevare sanzioni amministrative nei confronti di un esercente di un altro locale pubblico ubicato nel centro storico, per aver impiegato come “buttafuori” un soggetto non in regola e perché sorpreso dai poliziotti mentre somministrava bevande alcooliche ad un gruppo di minori degli anni sedici.
Ancora, il personale della Questura ha scoperto una truffa informatica, effettuata tramite il noto sito di vendita online “Subito.it”, ove un truffatore di origine pugliese, aveva falsamente messo in vendita un’autovettura, riuscendo a farsi consegnare una somma di denaro quale “caparra”, per poi far perdere le proprie tracce, senza consegnare il mezzo. Le indagini degli investigatori hanno consentito di identificare il truffatore e denunciarlo in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria”.