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Simeone chiede il garante regionale per i diritti degli anziani. Un traguardo imprescindibile per il capogruppo di FI alla Pisana

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«L’istituzione del garante regionale dei diritti degli anziani è un traguardo che riteniamo imprescindibile» Per Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia alla Pisana, «Si tratta di un atto di civiltà e di una risposta concreta alle effettive esigenze di un quarto della popolazione del Lazio. Il garante avrà diversi compiti come vigilare sull’applicazione delle leggi in materia di tutela degli anziani, mettere in campo misure di sostegno e tutoraggio, ricevere segnalazioni in caso di violazione dei diritti e darne comunicazione agli organi competenti. Convinti di questo – prosegue Simeone – come Forza Italia, abbiamo presentato nella commissione competente tre emendamenti, alla proposta di legge concernente “Testo unico in materia di organi di garanzia Purtroppo l’emendamento non è stato compreso nelle finalità e nei contenuti tanto è che lo abbiamo ritirato e lo ripresenteremo in aula confidando nella capacità della maggioranza di approfondirne l’importanza e cogliere le opportunità che tale proposta rappresenta».

La nota del capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone

“L’istituzione del garante regionale dei diritti degli anziani è un traguardo che riteniamo imprescindibile. Convinti di questo, come Forza Italia, abbiamo presentato nella commissione competente tre emendamenti, alla proposta di legge concernente “Testo unico in materia di organi di garanzia”, con i quali proponevamo l’istituzione di tale figura, definivamo le relative funzioni e le modalità di intervento. La società deve essere pronta ad affrontare le problematiche collegate alla terza età e per farlo deve partire dalla costruzione di un supporto normativo da attuare in maniera organica e programmata, riconoscendo i giusti diritti dell’anziano, rimuovendo le discriminazioni a tutt’oggi presenti in certi aspetti della vita sociale. Purtroppo l’emendamento non è stato compreso nelle finalità e nei contenuti tanto è che lo abbiamo ritirato e lo ripresenteremo in aula confidando nella capacità della maggioranza di approfondirne l’importanza e cogliere le opportunità che tale proposta rappresenta. Ci batteremo sino alla fine perché la nostra Regione si doti della figura di un garante per gli anziani perché si tratta di un atto di civiltà e di una risposta concreta alle effettive esigenze di coloro che rappresentano ben un quarto della popolazione della nostra regione. Il garante avrà diversi compiti come vigilare sull’applicazione delle leggi in materia di tutela degli anziani, mettere in campo misure di sostegno e tutoraggio, potrà ricevere segnalazioni in caso di violazione dei diritti e darne comunicazione agli organi competenti. La nuova figura istituzionale potrà anche attivarsi nei confronti delle amministrazioni locali in caso di inadempienza sul fronte delle prestazioni relative al miglioramento della qualità della vita e al diritto alla salute. Inoltre, l’istituzione della figura del garante degli anziani va in continuità con quanto previsto dalla legge sull’invecchiamento attivo, che ho sottoscritto e di cui allora ho seguito l’iter in ogni passaggio in qualità di presidente della commissione sanità, approvata ad ottobre dello scorso anno con cui si definiscono e regolamentano politiche e strategie utili a governare questo importante fenomeno prevedendo una programmazione di interventi da realizzarsi in sinergia con enti della sanità, enti gestori dei servizi socio-assistenziali, Province, Comuni, aziende, enti e associazioni del terzo settore. Proprio in questo contesto la figura del garante dei diritti degli anziani ricopre un ruolo essenziale e strategico, in grado di fornire la tutela e la vigilanza nei confronti delle persone anziane della nostra regione. Rappresentare i diritti e gli interessi delle persone anziane è un dovere di un’istituzione come la Regione Lazio. Istituire una figura che abbia il compito di occuparsi direttamente di una platea sempre più ampia di cittadini ci aiuterà anche a consolidare una nuova cultura che vede l’anziano come una risorsa per le nuove generazioni e non come un peso di cui disfarsi il prima possibile”.

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