Ogni 6 secondi una persona nel mondo muore per le patologie correlate al diabete. In Italia la cura del diabete e dei suoi numerosi effetti collaterali, assorbe il 12% della spesa sanitaria nazionale. Dati significativi questi, che mostrano quando un cambiando di tendenza, attraverso la diffusione della cultura della prevenzione, potrebbero fare la differenza, come evidenziato proprio in questi giorni dall’Italian Urban Diabetes Charter, una carta sottoscritta da Anci, Istituto superiore della sanità, dalla Società Italiana di diabetologia, dall’associazione dei medici diabetologi e della Società italiana di Medicina Generale, che in 10 punti sintetizza quali azioni amministrazioni locali e Asl potrebbero compiere per assicurare alle persone a rischio un programma di prevenzione, informazioni sul corretto stile di vita e cure tempestive.
Un tema, quello legato all’importanza della prevenzione, affrontato questa mattina in occasione della giornata di prevenzione organizzata dall’Aida onlus di Giustino Izzo, insieme alla Asl e alla Cri. Nella sola mattinata di sabato circa 200 persone hanno atteso in fila, presso i gazebo allestiti nel parcheggio Maury’s e Conad di via Ugo La Malfa. L’obiettivo primario dell’Aida e degli operatori intervenuti è però quello di diffondere in città la cultura della prevenzione, anche per contrastare il fenomeno del Diabete Urbano, dovuto alla maggiore concentrazione nelle città di persone affette o soggetti a rischio. Il diabete infatti colpisce il 6% della popolazione in varie città d’Italia, sfiorando nei casi più gravi anche il 10%.
“La Carta sottoscritta nei giorni scorsi – ha spiegato la dottoressa Grazia Pia Ricciardi, diabetologa della Asl – è importante perchè serve a chiarire quanto importante sia la prevenzione, che comporterebbe un risparmio notevole dei costi sociali dovuti al diabete e servirebbe a intervenire prima che la patologia insorga. Quest’anno la giornata del diabete si colora di rosa. Nel mondo sono 199 milioni le donne malate di diabete, 1 donna incinta su sette, ma molte, soprattutto nei paesi più arretrati, non hanno accesso alle cure né il diritto di parlare della patologia che le riguarda”. In cura presso il Poliambulatorio, presso il reparto di diabetologia diretto dalla dottoressa Grazia Pia Ricciardi, sono circa 1600 pazienti, più altre 1200 persone assistite nei piani terapeutici. Si stima che i malati siano molti di più. “L’obiettivo futuro – spiega la dottoressa- è quello di creare a livello provinciale , entro il prossimo anno, una Rete diabetologica della provincia di Latina, un punto di riferimento per i malati e di coordinazione per gli operatori, che trovi nella casa della salute di Aprilia un supporto”.
“Una iniziativa consolidata – ha spiegato il presidente dell’Aida Giustino Izzo – giunta al terzo anno consecutivo e che si prefigge di dare un aiuto concreto alle istituzioni nel diffondere la cultura della prevenzione. Il diabete è una malattia subdola e che se non curata da vita a effetti collaterali gravissimi spesso letali. Intervenire sui picchi glicemici prima che il diabete insorga può fare la differenza”.
Nel corso della mattinata, molti operatori hanno collaborato all’iniziativa e tanti gli ospiti che si sono alternati al gazebo dell’Aida. Tra i presenti, il consigliere regionale del PD Enrico Forte, il direttore della Asl Distretto 1 Belardino Rossi, le dottoresse del Dipartimento di prevenzione della Asl di Latina, la responsabile Silvia Iacovacci, Cinzia Giovannelli e Sandra Rivas. Hanno collaborato per garantire la riuscita ottimale della giornata di prevenzione l’infermiera del reparto di diabetologia della Asl distretto 1, Paola Di Masa, il dottor Michele Urzino della farmacia Ratuis di Montarelli, Erika Tedesco e Maurizio Filippo con l’unità mobile di soccorso e la dottoressa Veronica Raffone che ha eseguito i test audiometrici.
Sabato sera, poco prima della chiusura delle attività, l’onorevole Fausto Fauttilli (foto di gruppo) ha fatto visita presso i gazebo allestiti dall’Aida, elogiando l’evento mirato a prevenire il diabete e le sue conseguenze. Intanto la giornata di prevenzione è servita ad aiutare soggetti a rischio che non erano a conoscenza del pericolo che stavano correndo. Nel pomeriggio di sabato a quattro persone è stata riscontrato un valore glicemico triplicato rispetto alla norma. Una persona è stata trasportata presso il locale pronto soccorso, alle altre tre è stato proposto il ricovero per ulteriori accertamenti. Si tratta di persone che non erano a conoscenza del problema. Ciò prova l’importanza della prevenzione che rende possibili interventi tempestivi.