Aumenta del 5,5% rispetto al 2023 la spesa sostenuta da una famiglia nel Lazio per la tariffa dei rifiuti: in media nel 2024 è di 376€ rispetto ai 360€ dello scorso anno. Spiccano le differenze fra i singoli capoluoghi: 432€ a Latina, 332€ a Frosinone dove l’aumento è stato però ben del 10%. Per la raccolta differenziata, sempre nel Lazio siè vicini al 55%, con notevoli disparità fra i singoli capoluoghi. Latina è infatti solo al 44%.
A livello nazionale la spesa si attesta sui 329€, con un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente.
Rispetto alla raccolta differenziata, nel 2022, seppur con dieci anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea, si è superato l’obiettivo del 65% di rifiuti differenziati a livello nazionale. Nel Lazio siamo al 54,5% con notevoli disparità fra i singoli capoluoghi, visto che si va dal 69,6% a Frosinone ad appena il 44% a Latina.
Sono i dati che emergono dal Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, disponibile sul sito web www.cittadinanzattiva.it. L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.
focus lazio
Regione | Comune | Tari 2024 | Tari 2023 | Variazione |
Lazio | Frosinone | 332 € | 302 € | +10,% |
Latina | 432 € | 460 € | -6,2% | |
Rieti | 373 € | 341 € | +9,4% | |
Roma | 394 € | 378 € | +4,2% | |
Viterbo | 348€ | 320€ | +8,8% | |
Media | 376 € | 360 € | +5,5% |
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Novembre 2024
Regione | Comune | Produzione pro-capite RU | RD 2022 |
Lazio | Frosinone | 498,5 ↑ | 69,6% ↑ |
Latina | 520,1 ↓ | 44,0% ↑ | |
Rieti | 487,6 ↑ | 55,3% ↑ | |
Roma | 579,4↑ | 45,9%↑ | |
Viterbo | 408,6 ↓ | 55,8% ↓ | |
Media | 501,4 ↓ | 54,5% ↑ |
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Novembre 2024
Il quadro nazionale su tariffe e raccolta differenziata
Nel 2024 la spesa media annuale per la famiglia tipo individuata è di €329 con un aumento del 2,6% circa rispetto all’anno precedente. Il Trentino Alto Adige è la regione più economica (203€), mentre la Puglia è la più costosa (426,50€ con un aumento di oltre il 4% rispetto all’anno precedente)
Catania è il capoluogo di provincia in cui, come lo scorso anno, si paga di più: 594€ annui, senza variazioni sul 2023; Trento invece è quello in cui si paga meno: 183€, di poco inferiore rispetto al 2023. Dalla top ten dei capoluoghi più costosi escono Benevento, Latina, Messina e Salerno; entrano invece Andria, Cagliari, Pistoia e Trapani. Dalla top ten dei meno cari, esce Bolzano ed entra Siena.
Sono state riscontrate variazioni in aumento in 84 capoluoghi sui 110 esaminati; variazioni in diminuzione in 20 capoluoghi e situazioni sostanzialmente invariate nei casi restanti.
Regione | Tari 2024 | Tari 2023 | Variazione % | Raccolta differenziata 2022 |
Abruzzo | 352 € | 334 € | 5,5% | 64,5% = |
Basilicata | 318 € | 299 € | 6,3% | 63,7% ↑ |
Calabria | 348 € | 360 € | -3,1% | 54,6% ↑ |
Campania | 407 € | 416 € | -2,1% | 55,6% ↑ |
Emilia Romagna | 273 € | 268 € | 2,0% | 74,0% ↑ |
Friuli Venezia Giulia | 269 € | 259 € | 3,8% | 67,5% ↓ |
Lazio | 376 € | 360 € | 4,3% | 54,5% ↑ |
Liguria | 353 € | 349 € | 1,0% | 57,5% ↑ |
Lombardia | 254 € | 249 € | 2,0% | 73,2% ↑ |
Marche | 265 € | 250 € | 5,7% | 72,0% ↑ |
Molise | 254 € | 252 € | 0,9% | 58,4% ↓ |
Piemonte | 308 € | 297 € | 3,6% | 67,0% ↑ |
Puglia | 427 € | 410 € | 4,1% | 58,6% ↑ |
Sardegna | 363 € | 347 € | 4,6% | 75,9% ↑ |
Sicilia | 390 € | 396 € | -1,4% | 51,5% ↑ |
Toscana | 373 € | 360 € | 3,8% | 65,6% ↑ |
Trentino Alto Adige | 203 € | 196 € | 3,6% | 74,7% ↑ |
Umbria | 371 € | 352 € | 5,5% | 67,9% ↑ |
Valle d’Aosta | 365 € | 303 € | 20,3% | 66,1% ↑ |
Veneto | 275 € | 262 € | 5,2% | 76,2% = |
Italia | 329 € | 321 € | 2,6% | 65,2% ↑ |
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi&Tariffe, Novembre 2024
Raccolta differenziata. Secondo i dati raccolti dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Italia nel 2022 sono state prodotte circa 29,1 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (-1,8% rispetto al 2021). La produzione pro capite è di circa 494 chilogrammi per abitante (-1,6% rispetto al 2021), con valori più elevati al Centro (532 Kg/ab.) seguito dal Nord (506 kg/ab.) e dal Sud (454 Kg/ab.).
La media nazionale di raccolta differenziata ha raggiunto il 65,2% (+ 1,2% rispetto al 2021) mentre il 18% dei rifiuti urbani prodotti finisce in discarica. A livello di aree geografiche il Nord si posiziona al primo posto (71,8%) seguito da Centro (61,5%) e Sud (57,5%). A livello di capoluoghi di provincia, la percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% è stata raggiunta da poco più della metà di essi (57%). In 20 capoluoghi di provincia siamo ancora al di sotto dell’obiettivo del 50%, il cui raggiungimento era previsto nel 2009. Tra questi spiccano Palermo, con percentuale di raccolta differenziata al 15,6%, Crotone al 21,4%, Catania al 22% e Foggia al 26%.
Per quanto riguarda la tipologia di rifiuti differenziati nel 2022 la percentuale più elevata è relativa alla frazione organica (38,3%), seguita da carta (19,3%) e vetro (12,3%) e plastica (9%). Le percentuali più basse riguardano i RAEE (1,4%) e i rifiuti tessili (0,8%).
Opinioni e comportamenti delle famiglie italiane in tema di corretto conferimento dei rifiuti
I dati provengono dalla ricerca “Economia circolare e consumi sostenibili. Comportamenti delle famiglie, criticità ed efficacia della risposta pubblica”,realizzata e presentata da EURES Ricerche Economiche e Sociali nel mese di aprile 2024 per conto di Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, U.Di.Con e Unione Nazionale Consumatori (UNC), nell’ambito dei progetti finanziati dal MIMIT. D.M. 6/5/2022, art.5.
Impegno dichiarato vs. pratica effettiva: Il fatto che l’85% delle famiglie si dichiari sensibile al ciclo dei rifiuti e l’89,5% affermi di impegnarsi nel differenziare i rifiuti è sicuramente positivo e riflette una crescente consapevolezza ambientale. Tuttavia, la discrepanza tra l’impegno dichiarato e la pratica effettiva (solo il 61% dei rifiuti viene differenziato correttamente) è un segnale che ci sono delle difficoltà nel portare nella quotidianità quanto promesso. Questo gap può essere attribuito a una serie di ostacoli pratici.
Principali difficoltà e barriere: Le difficoltà principali sembrano derivare dalla scarsa chiarezza sulla composizione dei materiali di imballaggio (55,7%), un problema che rende complicata la corretta separazione dei rifiuti. La gestione inadeguata del servizio (52,4%) è un altro fattore che frena l’adozione di pratiche più sostenibili, così come l’assenza di incentivi (47,2%) e la difficoltà nel reperire informazioni o nel gestire il tempo necessario per la differenziazione (42,1%), nonché la mancanza di spazi adeguati nelle abitazioni (35,4%) per gestire correttamente i vari tipi di rifiuti.
Comportamenti di consumo e rifiuti: Solo il 51,4% delle famiglie è orientato ad acquistare prodotti sfusi per ridurre gli imballaggi, mentre circa il 36% trova difficoltà nel recupero e nel riutilizzo dei prodotti, e il 30% ha problemi nel ridurre la quantità di rifiuti prodotti.
Misure di incentivazione: Le soluzioni proposte dalle famiglie per migliorare la situazione sono interessanti. Un’incentivazione economica tramite vantaggi in bolletta (62,4%) sembra essere la misura più apprezzata, seguita da campagne di sensibilizzazione (40%).
Conoscenza del servizio: Il dato relativo alla scarsa lettura e conoscenza della carta della qualità del servizio da parte dei cittadini è indicativo di una carenza di trasparenza nella gestione del servizio e di una possibile disconnessione tra i cittadini e le politiche locali sui rifiuti. Migliorare la comunicazione e rendere più accessibili le informazioni potrebbero aumentare la partecipazione attiva e l’efficacia del sistema di raccolta differenziata.