Truffa alla nigeriana: i Carabinieri di Formia individuano un 33enne che con una mail si era sostituito a un fornitore della vittima e aveva chiesto un bonifico bancario di 1.600 euro, il saldo di una partita di materiale informatico precedentemente ordinata al vero grossista.
Scoperto il raggiro, gli uomini dell’Arma hanno identificato il responsabile segnalandolo all’A.G. di Cassino. Scoperto il raggiro, gli uomini dell’Arma identificavano dunque il responsabile segnalandolo all’A.G. di Cassino. La vicenda segue altri analoghi episodi, al momento ancora senza l’identificazione del responsabile, per i quali stanno indagando sempre i Carabinieri di Formia. La truffa in questione è una fenomenologia criminale nota anche come “la truffa alla nigeriana” o la “truffa 419 scam (dall’articolo di legge che l’ha resa illegale)” che risulta essere la truffa a distanza più famosa al mondo, che si è guadagnata una certa fama online a partire dagli anni Novanta.
Difendersi dalla truffa alla nigeriana non è difficile, in quanto le modalità con cui i criminali colpiscono sono sempre le stesse.
Tuttavia questo Comando provinciale per mezzo della preziosa collaborazione degli organi di stampa raccomanda alcune precauzioni:
– Ignorare e cestinare l’e-mail sconosciute;
– Non mandare alcuna somma di denaro e non aprire gli allegati, che possono contenere virus e malware;
– Non mandare informazioni personali e bancarie al mittente;
– Diffidare di e-mail che insistono per richieste di denaro, anche a scopo di beneficenza;
– Sospettare sempre di e-mail che offrono di trasferire denaro a terzi.