Truffe in tutta Italia con carte prepagate e di pagamento, per un giro di affari stimato in circa 130mila euro: i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno eseguito questa mattina all’alba, tra le province di Roma e Latina, 4 misure cautelari (3 in carcere e una ai domiciliari), emesse dal Gip del Tribunale di Velletri, su richiesta della Procura. Gli arrestati, tra cui un ristoratore di Castel Gandolfo, sono gravemente indiziate dei reati di truffa, riciclaggio, autoriciclaggio, indebito utilizzo di carte di pagamento e simulazione di reato.
In totale sono 9 le persone indagate, a vario titolo, per gli stessi reati. Le vittime, decine di venditori su siti di annunci, dal nord al sud Italia, venivano indotte a versare denaro. Gli indagati si fingevano interessati all’acquisto di beni messi in vendita, poi guidavano le vittime a compiere una serie di operazioni tramite sportelli Postamat che, di fatto, li inducevano a versare, indebitamente, somme di denaro su carte prepagate intestate a prestanomi.
L’operazione di questa mattina è stata eseguita con l’ausilio di militari di altri reparti dell’Arma e velivoli del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare.
“L’indagine – spiegano gli inquirenti – è stata condotta, da gennaio a luglio 2021, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione di Castel Gandolfo, ed ha consentito di accertare la consumazione di decine di truffe, per un giro di affari stimato in circa 130mila euro, con vittime in tutta Italia.
Questo il modus operandi secondo l’accusa: gli indagati si fingevano interessati all’acquisto di beni messi in vendita tramite annunci che apparivano su un sito internet, poi, con schede telefoniche intestate ad inesistenti stranieri, chiamavano gli inserzionisti e, con artifici e raggiri, li guidavano a compiere una serie di operazioni tramite gli sportelli Postamat che di fatto li inducevano a versare, indebitamente, somme di denaro su carte prepagate intestate a prestanomi;
infine, il denaro veniva prelevato in contanti attraverso sportelli ATM o tramite fittizi pagamenti presso i pos di un ristorante di Castel Gandolfo (gestito da uno dei destinatari della misura cautelare in carcere).
I militari dell’Arma, durante le investigazioni, hanno sequestrato le carte prepagate e di pagamento utilizzate per ricevere i proventi delle truffe, documentazione contabile e fiscale, telefoni cellulari e vario materiale probatorio.
In un caso, un’indagata è accusata di aver falsamente denunciato lo smarrimento di tre carte Postepay a lei intestate, di fatto utilizzate per la consumazione di truffe con la sua complicità. Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari”.