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Un’imprenditrice di Terracina dona 150 mascherine a carabinieri e commercianti della città

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Il blocco forzato delle attività lavorative non ferma la solidarietà nella Sara Norcia Eventi. L’azienda di Terracina, che ha il suo core business nel settore dell’organizzazione di cerimonie, ha in questi giorni di fermo realizzato circa 150 mascherine protettive in puro cotone lavabile che sono già state consegnate nella città di Terracina. A trarne beneficio i carabinieri della locale stazione e diversi commercianti della cittadina.

“Per noi è un momento delicatissimo dal punto di vista economico – ha spiegato l’amministratrice Sara Norcia –  il blocco immediato e totale delle nostre attività rischia di metterci in ginocchio e di certo gli aiuti economici messi in campo dal governo non sono sufficienti. Stiamo però combattendo una battaglia contro un nemico invisibile e subdolo e in questo momento ci sono delle priorità: sentire storie di persone che muoiono senza poter nemmeno salutare i propri cari, donne e uomini in isolamento da giorni in un letto di ospedale senza la possibilità di una parola di conforto di un figlio o un parente, ci ha spinto a fare qualcosa. Ci siamo resi conto che uno dei problemi principali fosse la mancanza di mascherine di protezione. In commercio non se ne trovano eppure sono uno dei mezzi per limitare il contagio. Ci siamo quindi messi all’opera e in pochi giorni abbiamo realizzato delle mascherine protettive in puro cotone lavabile e quindi riutilizzabili una volta igienizzate. Le abbiamo donate ai carabinieri della locale stazione e anche a diversi commercianti che ne hanno fatto richiesta”.

La produzione continuerà anche nei prossimi giorni, nella speranza che questo incubo finisca presto. “Quello che chiediamo a tutti i nostri concittadini ma anche a tutti gli abitanti della provincia è di seguire le indicazioni del governo. State a casa, stiamo a casa e se possiamo diamo una mano. Ci sarà il tempo per criticare e fare rivendicazioni. Solo proteggendoci questo tempo arriverà prima e noi torneremo liberi di abbracciarci, uscire, lavorare per il bene del nostro Paese e delle nostre famiglie”.

 

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