Con la vaccinazione alle persone con disabilità gravissima e ai loro familiari il Lazio esce fuori dalla logica di vaccinazione per esenzione e per singole patologie. Si tratta di un passaggio importante che mira a tutelare la salute di persone che hanno carichi di malattie pregresse e che il COVID potrebbe far peggiorare. La CISL del Lazio ritiene indispensabile che la Regione prosegua in questa direzione. Noi da sempre siamo impegnati su questo fronte nei luoghi di lavoro e nei territori del Lazio ed il nostro è un impegno concreto, fattivo e quotidiano. Nel confronto con la Regione Lazio siamo pressoché in dirittura d’arrivo sulla figura del Disability Manager che si occuperà dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro delle persone con disabilità certificata, predisponendo e proponendo progetti personalizzati a natura formativa, organizzativa, tecnica e tecnologica. Da questa idea sono scaturiti accordi anche con aziende private proprio per valorizzare questa figura e favorire l’inserimento di persone disabili nel ciclo produttivo. Purtroppo l’arrivo della pandemia ha rimesso tutto in discussione come ha dimostrato una nostra ricerca che ha rivelato come più del 74% delle persone con disabilità che lavorano sono molto preoccupate del proprio futuro ed il 47% ha sofferto nel periodo emergenziale soprattutto per la mancanza di relazioni. Un capovolgimento avvenuto negli ultimi 12 mesi dove il virus ha minato certezze e insinuato dubbi e insicurezze. Fino ad ora le nostre proposte sono state accolte e messe in atto. Si tratta di proseguire su questa strada senza disperdere le certezze acquisite e mettendo sempre la persona al centro. Così in una nota Enrico Coppotelli, Segretario Generale della CISL del Lazio