Le viene revocato l’assegno di mantenimento per acquisti futili. Arriva una sentenza senza precedenti dalla Corte di Cassazione che si è espressa, nei giorni scorsi, su una vicenda che riguarda una coppia di Velletri. Alla donna, infatti, i supremi giudici, hanno revocato gli assegni che mensilmente le versava l’ex marito. Si tratta di una somma di circa 100 euro, che si aggiungeva, però, ai 450 euro che l’uomo già versava mensilmente al figlio, maggiorenne ma lavorativamente ancora non autonomo.
Secondo quanto accertato, la donna – che avrebbe, comunque, avuto la possibilità di dedicarsi ad un’attività lavorativa, ma non l’avrebbe fatto – spendeva soldi per dedicarsi alla palestra, allo shopping e per altri motivi ritenuti futili; disponeva, inoltre, di “redditi idonei a renderla economicamente autonoma”. Ora i giudici l’hanno condannata anche a pagare le spese processuali.
La notizia di questa vicenda è stata raccontata sulle pagine del quotidiano Il Messaggero che spiega: “Nelle motivazioni della sentenza – depositata il 18 gennaio – la Corte sottolinea infatti che l’assegno di divorzio ha «una funzione assistenziale e compensativa», richiede l’accertamento «dell’inadeguatezza dei mezzi, o comunque dell’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive».