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Visite ai familiari ricoverati in Rsa e case di riposo: riapertura in sicurezza, la Regione Lazio emana un’ordinanza.

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l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato

Visite ai familiari ricoverati in strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie, come Rsa e case di riposo: al via la riapertura in sicurezza. La Regione Lazio ha emanato un’ordinanza indicando le modalità di accesso dei famigliari e dei congiunti presso questo tipo di strutture. “Durante la fase emergenziale, infatti, – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato – per contenere il rischio di contagio, e in attuazione delle linee guida nazionali, gli accessi erano stati limitati”. Le visite, d’ora in poi, saranno concesse previa prenotazione ad un massimo di due persone per ospite e per una durata di circa 30 minuti; questo per evitare assembramenti. All’ingresso delle strutture avverrà la misurazione della temperatura corporea. Obbligatorio, naturalmente, l’utilizzo della mascherina negli spazi interni ed il rispetto del distanziamento.

“Il momento della visita ad un parente o un congiunto è un fattore assolutamente importante per garantire un equilibrio psicofisico del paziente. – precisa D’Amato – Questa ordinanza stabilisce i criteri per garantire anche la sicurezza affinché si possano visitare i proprio congiunti e parenti, ma evitare che si introduca il virus nelle strutture”.

L’ordinanza prevede la riapertura in sicurezza delle visite alle strutture nelle seguenti modalità: previa prenotazione in modo da evitare gli assembramenti anche negli spazi dedicati all’attesa, saranno previsti ingressi limitati e distribuiti nel tempo (massimo due persone per ospite e una durata massima di circa 30 minuti), la struttura dovrà limitare al minimo il passaggio dei visitatori negli spazi comuni e dovrà conservare l’elenco dei visitatori (almeno per 14 giorni).

All’atto della prenotazione della visita da parte dei familiari e congiunti infine la struttura dovrà valutare telefonicamente lo stato di salute dei visitatori mediante un questionario di screening e informarli sui corretti comportamenti da seguire per evitare la diffusione del virus.

All’ingresso delle strutture avverrà la misurazione della temperatura corporea (interdetto l’accesso se superiore a 37,5° C o per chi presenti sintomi quali tosse).

Le visite, compatibilmente con le condizioni cliniche dei pazienti, dovranno svolgersi preferibilmente in spazi esterni, utilizzando sempre correttamente la mascherina chirurgica, nel caso in cui avvengano in spazi interni mantenendo il rispetto del distanziamento e delle norme igieniche di sicurezza.

Le strutture dovranno invitare i visitatori ed i propri ospiti, in possesso di uno smartphone, ad installare l’app del Ministero della salute IMMUNI e la app regionale Lazio doctor COVID per mantenere un collegamento in caso di necessità con il proprio medico di medicina generale o la propria Asl.

Negli Hospice infine l’ordinanza prevede che sia garantita la presa in carico, oltre che della persona ammalata, anche della sua famiglia. Pertanto, devono essere sempre consentite le visite dei familiari/congiunti dei degenti.

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