Il periodo del lockdown ha messo in stand-by il lavoro, i progetti, le vite di tutti noi costringendoci, nostro malgrado, a riflettere e fare i conti con i nostri timori ma anche con le nostre capacità di resilienza.
Dando fondo tutte le risorse, le competenze e le abilità di tutti i suoi collaboratori e dipendenti, la XIII Comunità Montana è riuscita a non sospendere neppure per un giorno il progetto di servizio civile ValorizziaAmo i Lepini e gli Ausoni, che vede impegnati 24 volontari nelle sedi di progetto dislocate nei comuni di Rocca Massima, Bassiano, Maenza, Priverno e Roccasecca dei Volsci.
“Non appena abbiamo appreso la notizia del lockdown, gli uffici ed i responsabili del progetto si sono attivati per capire cosa fare. Grazie allo sforzo di OLP, formatori e responsabili, siamo riusciti a rimodulare il progetto offrendo la possibilità ai nostri volontari di svolgere il servizio da remoto, cercando così in tutti i modi di salvaguardare la salute dei ragazzi e delle loro famiglie.” Commenta il Commissario Straordinario Liquidatore dell’Ente, Onorato Nardacci. “Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale concedeva agli Enti ospitanti i progetti di rimodulare i progetti impiegando anche i volontari in altre mansioni. Vista la particolare conformazione del nostro territorio non ce la siamo sentita di mettere in qualche modo in pericolo i ragazzi e di conseguenza le loro famiglie e il resto dei loro concittadini, così abbiamo scelto l’opzione di spostare in modalità remota le loro attività, limitando i loro spostamenti e facendo, nel nostro piccolo, la nostra parte per il contenimento alla diffusione del virus”. Come noto, infatti, i paesi della XIII Comunità Montana sono per lo più al di sotto dei 5.000 abitanti e tanti dei ragazzi impiegati nelle sedi di progetto sono residenti in paesi limitrofi.
Grazie alla collaborazione di tutti i formatori ed i responsabili, quindi, i 24 volontari hanno potuto svolgere da casa tutta la prima parte relativa alla formazione prevista dal progetto.
OLP e responsabili però hanno fatto di più, grazie alla loro rete di contatti hanno organizzato, in più occasioni, momenti di approfondimento per i volontari con altri soggetti territoriali importanti. Grazie alla collaborazione del personale della sede di Latina di Porta Futuro Lazio, è stata organizzato un incontro in cui ai ragazzi sono stati presentati i servizi dell’importante progetto della Regione Lazio, pubblico e gratuito, realizzato in collaborazione con gli Atenei regionali che offre a tutti i cittadini l’opportunità di crescere professionalmente, attraverso servizi di orientamento e di formazione, per posizionarsi al meglio sul mercato del lavoro. Grande è stato anche il contributo dato dai professionisti e dagli imprenditori del territorio che ha dedicato più momenti ai ragazzi per parlare del nostro territorio visto dagli occhi di chi ogni giorno lotta per tenerlo vivo, attivo e proattivo, puntando su prodotti tipici, tradizioni e innovazioni, pensando non solo a come gestire l’emergenza in atto ma anche, e soprattutto, al dopo.
“Colgo l’occasione per ringraziare tutti i dipendenti, i collaboratori e i responsabili di progetto, che in questa situazione molto più che complessa, hanno fatto tutto quanto in loro potere e anche di più” conclude Nardacci.
Il nuovo progetto di Servizio Civile della XIII Comunità Montana Lepini-Ausoni, “ValorizziaAMO i Lepini e gli Ausoni”, ha avuto inizio pochissimi giorni fa.
Dallo scorso 20 febbraio e per un anno intero, 24 volontari di età compresa tra i 18 ed i 28 anni, saranno impiegati dall’Ente montano nelle 5 sedi progettuali nei comuni di Rocca Massima, Bassiano, Maenza, Roccasecca dei Volsci e nella sede della XIII Comunità Montana a Priverno.
Il progetto di quest’anno ricade nell’area di intervento dedicata all’educazione e promozione paesaggistica e promozione del turismo sostenibile e sociale, argomenti sui quali la XIII Comunità Montana è sempre stata particolarmente sensibile.
Nonostante l’Ente sia commissariato e stia trasformando in Unione dei Comuni Montani, la volontà del Commissario Straordinario Liquidatore Nardacci, è stata quella di portare avanti questo progetto:
“I giovani sono la risorsa più grande del nostro territorio. Il futuro appartiene a loro e noi amministratori abbiamo il dovere di mettere in atto tutto quanto in nostro potere per far sì che possano creare il loro percorso che li conduca ad una crescita professionale, facendo tesoro dei mille spunti che questo percorso potrà offrirgli, ma anche crescita come cittadini responsabili e consapevoli di quello che sono le istituzioni e le macchina amministrativa”.
I 24 volontari in questo anno saranno chiamati a creare un percorso culturale, ambientale ed eno-gastronomico al fine di valorizzare il territorio della XIII Comunità Montana, attraverso la valorizzazione di tutti quei prodotti e servizi offerti dal territorio, in grado di esaltare la peculiarità dei luoghi e della comunità. Lavoreranno per mettere in rete e promuovere le bellezze naturali, artistiche, culturali e le tradizioni popolari in modo da evidenziare quanto sia variegato il patrimonio culturale dei Lepini e degli Ausoni, ma la sfida più importante sarà quella di educare la popolazione al concetto di comunità ospitante, cercando di facilitare i meccanismi di inclusione del turista come “cittadino temporaneo” proponendo il proprio approccio ospitale e la cultura dell’accoglienza, propria della popolazione autoctona come modello, senza prendere in prestito procedure e modalità di gestioni lontane dal nostro stile di vita. Tali scelte rientrano in quella logica di slow tourism che potrebbe identificarsi come paradigma per le attività di promozione e di commercializzazione, nell’ambito di una logica di turismo sostenibile consapevolezza del rispetto della natura dell’ambiente come inestimabile patrimonio civico.
“Con questo tipo di progetti – continua Nardacci – vorremmo fare in modo che i nostri ragazzi si rendano conto delle grandi potenzialità presenti nel nostro territorio. In questo momento di incertezza economica e carenza di prospettive lavorative, saremmo orgogliosi se grazie al percorso intrapreso con questo progetto, qualcuno dei volontari potesse rendersi conto che la sua strada professionale, la sua crescita, può andare di pari passo con quella del nostro territorio”