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XIII Comunità Montana Lepini – Ausoni, monito alle Istituzioni: “Salviamo i piccoli esercizi commerciali montani”

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Continua incessante il lavoro della XIII Comunità Montana Lepini – Ausoni per la tutela delle zone montane e dei cittadini che le abitano.

Una recente rilevazione statistica ha sottolineato che, in Italia, oltre 300 Comuni montani non hanno più un esercizio commerciale oun bar aperti e i pochi rimasti sono a rischio di chiusura.

La XIII Comunità Montana Lepini-Ausoni, in relazione alla campagna”Compra invalle, la Montagna vivrà” – in accordo con Uncem–ha deciso di sottoporre al Governo, al Parlamento edanche alla Regione Lazio, per quanto di competenza, la richiesta di attivare misure concrete edurgenti per contrastare la desertificazione commerciale in montagna.

“La riforma fiscale e il disegno di legge sulla Montagna che il Governo e il Parlamento si apprestano a varare devono contenere apposite misure in merito” afferma il Commissariodell’Ente Montano Onorato Nardacci che, con la delibera n°n. 18del 27 aprile scorso, chiede a Governo, Parlamento e Regione Lazio di assumere appropriate misure recanti sgravi fiscali e minor carico burocratico per chi possiedeo avvia una nuova attività commercialein un Comune montano, richiamando, a tal proposito, la Legge 97/1994, art. 16, ancora vigente, che prevede, fra gli altribenefici, agevolazioni per chi vuole potenziare una piccola impresa, per chi apre una partitaIVA, per i passaggi generazionali e la cessione attività.

Nella delibera, inoltre, Nardacci chiede di individuazione delle “Zone a fiscalità di vantaggio” ovvero delle “ZES – Zone economiche speciali montane” che possono consentire allo Stato e alle Regioni di intervenirecon opportuna differenziazione delle imposte.

Nei Comuni montani, con particolare riferimento ai Comuni classificati ad alta e altissimamarginalità socio-economica, si chiede che le imposte per imprese e per gli esercizi commerciali siano azzerate. Il mantenimento degli esercizi commerciali di vicinato in questi centri costituisce la condizione per contrastare lo spopolamento, per mantenere viva ed abitatala montagna.

Queste attività svolgono una funzione più che economica di tipo sociale, in assenza delle quali iuna pluralità di servizi, in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale,artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, nonché lo svolgimento diattività di volontariato e associazionismo culturale.

“Salvare e valorizzare i negozi sotto casa, il commercio di prossimità, nei piccoli Comuni e nei centri delle aree montane, è una necessità sociale, culturale, economica e politico-istituzionale– conclude Nardacci – Difendere e valorizzare i piccoli negozi, schiacciati negli ultimi due decenni dai supermercati e dai centri commerciali prima e dalle piattaforme di e-commerce e consegna a domicilio di beni poi, è determinante per arginare lo spopolamento dei piccoli centri. Anche perché la presenza di questi esercizi fornisce, oltre a un servizio essenziale per le popolazioni locali, una funzione sociale importante che richiede il sostegno pubblico”

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