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Zona 30 a Latina, la denuncia: “Istituita davanti alla palestra dei parenti di un politico”

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“L’istituzione in tempi record di una zona 30 davanti a una nota palestra di Latina è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo di un’amministrazione che dà priorità agli interessi particolari a scapito del bene collettivo”. La denuncia arriva dai gruppi consiliari di opposizione per l’ennesimo conflitto d’interesse configurato dalla realizzazione di una zona 30 in fondo a viale Kennedy. “Ancora una volta – continuano dalla minoranza – ci scontriamo con un modo di fare politica mosso da obiettivi di parte a scapito del bene comune”

«Secondo quanto riportato dal sito latinatu.it, – spiegano i consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 – l’intervento è stato effettuato con ordinanza emessa nel giro di poche settimane su istanza del consigliere comunale di Forza Italia Coriddi. Al netto della rapidità di esecuzione, che ci aspetteremmo per altri interventi simili davanti a zone sensibili quali scuole, ospedale, uffici pubblici, salta agli occhi che il centro sportivo davanti al quale è stata realizzata questa nuova zona 30 è gestito in società da alcuni parenti del coordinatore provinciale di FI, Giuseppe Di Rubbo».

«Ancora una volta – continuano dalla minoranza – ci scontriamo con un modo di fare politica mosso da obiettivi di parte a scapito del bene comune, con uffici e servizi oberati e in difficoltà per carenza di personale “tirati per la giacchetta” per accontentare gli interessi di pochi. Così realizziamo zone 30 dove non servono, su una strada che sbocca in un vicolo cieco, e lasciamo gli istituti scolastici in balia dei tempi lunghissimi richiesti per questi interventi. Ancora attendiamo dalla commissione Trasporti un indirizzo chiaro per l’istituzione delle zone 30 davanti alle nostre scuole, un lavoro impegnativo considerato il numero dei plessi comunali ma che proprio per questo è ancora più necessario iniziare da subito».

Da non trascurare poi, per l’opposizione, il tema delle risorse scarse a disposizione dell’Ente emerso dal bilancio previsionale approvato in questi giorni dalla giunta: «La maggioranza – affermano i consiglieri – si appresta ad operare aumenti nei servizi Asili e Mensa scolastica che oscillano tra il 20 e l’80%. Tutto ciò a maggior ragione imporrebbe oculatezza e parsimonia nella spesa di fondi pubblici. Solo per la zona 30 in questione sono stati spesi oltre 30mila euro».

Il caso non è isolato: «Ricordiamo il parcheggio al Pantanaccio, proprio nell’area in cui hanno un’attività commerciale i familiari del consigliere Valletta; le strade riasfaltate nel quartiere in cui risiedono gli esponenti della Lega Carnevale e Miele; l’insistenza per le opere di protezione della costa all’altezza del locale di proprietà dell’assessore alla Marina Di Cocco; il coinvolgimento esclusivo di ASSIREP per l’efficientamento della macchina amministrativa, con la consigliera Mulè che figura nel direttivo dell’associazione privata; i potenziali conflitti d’interesse dell’avvocato Mignano, consulente della Sindaca, e Stefano Gori capo segreteria, al contempo indagati nel processo di fallimento della Latina Ambiente; il presidente del CdA di ABC Palmerini, anche curatore fallimentare della Latina Ambiente e, per quel che si legge sul sito dell’azienda speciale, consulente di RIDA Ambiente».

«È chiaro l’effetto delle modifiche normative apportate dal governo centrale, prima fra tutte – rilevano i consiglieri – il ddl Nordio con l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Una politica sfacciata e impunita che si fa beffa della legalità e del bene comune, dalla quale prendiamo netta distanza».


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